La scena della musica improvvisata europea e i suoi protagonisti gli devono moltissimo, e il ruolo dell'etichetta FMP - di cui fu tra i fondatori e poi a lungo il principale responsabile - è di importanza assoluta nella storia e nell'evoluzione del jazz più creativo e radicale in Germania (e non solo) dalla fine degli anni Sessanta fin quasi ai tempi nostri: se n'è andato pochi giorni fa all'età di 83 anni Jost Gebers, a pochi mesi dalla scomparsa del confratello Peter Brötzmann. Tra i primi a salutarlo sul web Jean Rochard (Le Glob) e Martin Schray (The Free Jazz Collective): "Er war ein bärtiger Mann mit Brille und struwweligem Haar - und er war ein Zupacker. Ein Energischer, der etwas bewegen wollte. Und der nicht so schnell nachgab. Wann immer man Jost Gebers begegnete, er strahlte stets etwas von kreativer Angriffslust und schöpferischer Unruhe aus. Es war nur folgerichtig, dass dieser aus Berlin stammende Bassist und Sozialarbeiter zu einem der Motoren der frei improvisierten Musik in Deutschland und darüber hinaus wurde."