Nella gamma di collaborazioni e commissioni che, unitamente al proprio apporto compositivo, hanno costellato il percorso di Guy Klucevsek nella costruzione di un repertorio inedito e innovativo per la fisarmonica contemporanea spiccano le vicende con la Ain't Nothin' But A Polka Band e con il quartetto Accordion Tribe - quelle che assieme ad alcuni tour de force zorniani gli hanno forse assicurato la maggiore notorietà - ma non sono da dimenticare quelle in ambito jazzistico con le formazioni di Dave Douglas, di Michael Moore e di Bill Frisell, le esperienze di elettronica e psicoacustica con Pauline Oliveros e Alvin Lucier, le frequenti puntate nel teatro, nella danza, quelle apprezzatissime nel circo e quelle al servizio delle creazioni artistiche di Keith LoBue. Qualche episodio c'è stato anche al cinema, come voluto da Anita Blumer per Augusto Boal o da Roberta Torre per Mare nero, e da John Williams in tre o quattro orchestrazioni per Steven Spielberg. Chi è interessato alle parti scritte dei brani originali del Nostro ne trova un buon numero in Vignettes (Starkland, 2020) o al suo sito web.