Altro anniversario che si celebra in questi giorni è quello di Otttomat. Ricorre proprio oggi, e sono trenta!
Lo ricorda Ignazio Lago: “Oggi, giusto 30 anni fa, iniziava l'esperienza di gestione dello spazio culturale Otttomat. Dopo mesi a ristrutturare, definire e ricreare una ex fabbrica di 400 metri quadri situata nella periferia dell'hinterland vicentino, dodici amici, per lo più fuoriusciti dall’Accademia di Belle Arti di Venezia, coadiuvati e sostenuti nello sforzo da un folto manipolo di simpatizzanti, diedero vita a un programma etico e estetico unico nel contesto culturale italiano, volto ad attraversare - spesso scavalcandoli - i campi della musica, del cinema, delle arti e della performance più radicali.”
Per l’apertura - col botto! - fu scelta l'esibizione dei Blast, gruppo rivelazione al festival Mimi di due anni prima, tra i più promettenti nel panorama rock europeo di allora: nelle intenzioni degli organizzatori un'esplicita dichiarazione di cittadinanza a quelle musiche innovatrici che, muovendo dalle figure storiche della scena creativa/improvvisata mondiale, puntavano a un rinnovamento dei linguaggi riallacciando legami con le migliori stagioni dell'autogestione e della consapevolezza della politicità del fare musica (in particolare, con l'esperienza di Rock in Opposition dei tardi anni Settanta).
“Oggi come allora - prosegue Lago - viviamo tempi meschini, cruenti e distopici, con l'aggravante odierna, che mai avevamo subito vessazioni e discriminazioni dall'alto tanto violente quanto insensate. Il sonno della ragione Goyano è un monito che molti sembrano ancora una volta ignorare, aumentando a dismisura la capacità distruttiva di governanti mossi da cinismo disumano e perverso.
Manca Otttomat, ma ancor di più manca l'umanità e l'utopia concreta che ne animava le intenzioni e le complicate realizzazioni. A tutti gli amici e sostenitori, artefici e pubblico, che hanno reso possibile quella stagione formidabile: buon trentennale!”