30 settembre 2024

 

E in cantiere per False Walls c'è un bell'omaggio a Evan Parker ad estendere e coronare i festeggiamenti di compleanno: The Heraclitean Two​-​Step, etc., corposo volume con saggi, interviste, dialoghi, immagini inedite e contributi di John Corbett, Filipe Gomes, Stephen C. Middleton, Martin Davidson e Hans Falb tra gli altri, più quattro cd tratti da concerti in solo tenuti a Warwick e Ramsgate negli ultimi trent'anni. Di nuovo auguri!

CD 1, Unitarian Chapel, Warwick, 1994 and 2023
“Andy Isham organised a concert in the Unitarian Chapel, Warwick on 29 June 1994. As part of a longer concert I played a solo piece on soprano which is the first track on CD 1. It was not long enough to issue on its own and things moved on. Since then I have kept coming back to it because I think it is some of the best solo playing I have ever done. The idea came to me that I should go back to the chapel and see what it was about the space which drew that playing out. As the idea took shape, the saying of Heraclitus about not being able to step in the same river twice started swirling around too. And there it was – I had the title. The “concept”, even – or at least, the conceit…”

CDs 2-4, a sequence of solo recordings made at Arco Barco, Ramsgate, 2018-24
“I was introduced by Matt Wright, the other half of Trance Map, to Filipe Gomes and his Arco Barco studio in Ramsgate on the Kent coast. The studio is located in the upper floors of one of the former chandlers’ work spaces overlooking the harbour. A loft space with control room, a live main room and a smaller, less reverberant room. The acoustic response of the live room and Fil’s passion for sound recording has made Arco Barco my favourite studio and I have recorded there as often as possible.
 Over the many visits Fil has tested various microphones and their positioning. The variation means that some recordings are noticeably “dryer” and/or “closer” than others. Much of the thinking was inspired by the work of the late Michael Gerzon and his pioneering ambisonics. What I brought to the occasions was variability in reed behaviour and embouchure and perhaps most importantly my state of mind.”


29 settembre 2024

 

Jeff Golick e Jeff Jackson di Destination: Out comunicano le iniziative in cantiere per proseguire la diffusione online dell'opera della FMP dopo la scomparsa a settembre dell'anno scorso del suo fondatore, Jost Gebers, con una prima riorganizzazione funzionale del sito web a beneficio di nuovi acquirenti e curiosi. Come promesso sarà Markus Müller con Anna Maria Ostendorf, Dieter Hahne e Olaf Rupp a prendersi carico dell'immenso archivio storico e artistico della gloriosa etichetta nei prossimi anni, trasferendolo da Borken alla capitale tedesca e dando il via alla pubblicazione di alcuni storici inediti. Per il momento sono annunciati alcuni importanti recuperi in formato digitale: Alexander von Schlippenbach “Pakistani Pomade”, Louis Moholo / Larry Stabbins / Keith Tippett “Tern”, Peter Brötzmann / Albert Mangelsdorff / Günter Sommer “Pica Pica”, Peter Brötzmann “Alarm”, Peter Brötzmann Clarinet Project “Berlin Djungle”, Gerd Dudek / Buschi Niebergall / Edward Vesala “Open”.

http://www.fmp-label.de
https://destination-out.bandcamp.com

28 settembre 2024

 

Tutto (o quasi) il Brötzmann catturato dallo sguardo di Žiga Koritnik.
In 25 anni.




27 settembre 2024

 

Tutto quello che si voleva sapere da Andy Partridge.
Ma un po' per volta...



26 settembre 2024

  

Tutto quello che si voleva sapere su Dada Soul.
E anche di più.


25 settembre 2024

 

L'utlizzo di strumenti non convenzionalmente musicali non è certo rompente/dirompente come ai vecchi tempi, ma per i Faust - anche quelli dell'attuale prospettiva Zappi - rimane irrinunciabile: non a caso il primo pensiero di Blickwinkel va a un martello demolitore...

Bureau B continues to encourage the chaotic brilliance of Faust with an LP of brand new music curated by originator Zappi Diermaier and a band of musical friends, including Uwe Bastiansen, Elke Drapatz, Dirk Dresselhaus, Jochen Arbeit, Sonja Kosche, Andrew Unruh, and fellow founding member Gunther Wüsthoff. Over the years, Faust has become many things, each as separate as the fingers but as together as the hand that makes up their eponymous fist. From 1971 to 1974, the Hamburg band blazed a bold sonic trail, helping to create the distinct and delirious strand of German music we've come to know as Krautrock. Uncompromising, innovative, and experimental, their releases in that period and the stories accompanying their creation are nothing short of legendary, and the fact that after a hiatus, the band returned and remained active in a variety of separate and simultaneous incarnations is entirely fitting for these musical revolutionaries. On Blickwinkel, Diermaier's incarnation embraces synchronicity and chance in order to capture the moment in a six-track snapshot of industrial churn, unsettling ambience, and psychedelic motorik.

24 settembre 2024

 

A suo tempo anche Haco dimostrò interesse per l'utilizzo in chiave sonora e musicale di oggetti di varia natura - per esempio utensili da cucina, gadget di abbigliamento, porcellane per il tè - durante le proprie performance da solista, come poté osservare chi la vide in azione nei concerti che dalle nostre parti organizzò il Circ.a nel 2000, dopo quelli con Neatopia e Hoahio. Più o meno a quell'epoca risale ora Another Souvenir: Solo Live in 2002, tratto dall'album dei ricordi del suo primo giro di concerti negli Stati Uniti.

Kobe-based musician Haco is a vocalist and composer who also plays electronics, keyboard, guitar and percussion. Since she launched her musical activities in the early 1980s as a member of the band After Dinner, Haco has been a dazzling presence on the Japanese and international pop/rock/experimental music scenes through her work as solo artist and member of numerous bands as well as collaborations with many musicians. In spring 2002, Haco undertook her first North American tour as a solo artist. This CD documents a performance from that tour, held on April 29 at Mama Gala's in Cambridge, Massachusetts.

https://www.hacohaco.net
https://ftarri.bandcamp.com/another-souvenir-solo-live-in-2002

23 settembre 2024

 

Cinquantadue diversi oggetti usati come fonte sonora in modo gioioso, sorprendente, e musicale! Ne racconta la storia Guigou Chenevier, in un volume atteso per fine ottobre accompagnato da un cd a scopo più che dimostrativo: Histoire de 52 objets musicaux. Solo in trecento copie, prodotte a Nîmes da Anima.

"Nella mia vita professionale il mio strumento principale è stata la batteria, ma con essa ho sempre utilizzato come percussioni (e non solo) anche una varietà di altri oggetti sonori particolari, modificati e personalizzati. Molti mi sono stati regalati in varie occasioni da amici o conoscenti, alcuni li hanno realizzati su mia richiesta alcune persone più capaci di me, altri erano i giocattoli d'infanzia dei miei figli. La maggior parte di questi oggetti sonori ha quindi una storia unica, e al di là del modo in cui li ho usati musicalmente sono divenuti parte integrante del mio universo musicale, portando nelle mie composizioni un certo qual tocco di poesia creativa. Questo libro racconta la storia di una cinquantina di essi."

22 settembre 2024

 

E in fatto di piccole gioie c'è chi ne dispensa qualcuna addirittura a richiesta. In miniatura, però. Joy of a Toy!

https://www.instagram.com/funkyvinylz

21 settembre 2024

 

Torna finalmente in attività con aggiornamenti, collegamenti e nuovi contenuti il sito web di Jonathan Coe, per ammissione del suo stesso autore un po' trascurato negli ultimi tempi: "After a long period of neglect, I’ve finally updated this website. Among other things  you will now find an up-to-date events page and new personal essays about my two most recent novels, Bournville and The Proof of My Innocence." Una piccola immediata gioia è l'anteprima della copertina del nuovo libro, in uscita per Feltrinelli a novembre con il titolo La prova della mia innocenza, che si annuncia alquanto diverso dal precedente - amatissimo - Bourneville: "Bournville had been a relatively straightforward family saga, a human comedy of generational politics underpinned by a sense of melancholy at the passage of time. I now felt like writing something contemporary, ironic and harder-edged. I wanted to return, if possible, to the tone of What a Carve Up!, with some kind of metatextual crime story which would also reflect on the current political situation."

Dispiace naturalmente la conferma dello stop (momentaneo?) ai concerti assieme all'Artchipel Orchestra; il loro splendido album Suspended Moment pubblicato lo scorso anno rimane comunque disponibile presso British Progressive Jazz sia in cd sia in digitale, mentre altre musiche del Nostro si recuperano via Bandcamp.

https://jonathancoewriter.com

20 settembre 2024

 

Riprende a Les Lilas presso Parigi la stagione dei concerti promossa dal celebre club Le Triton, accompagnata da numerose iniziative tra cui mostre, installazioni e presentazioni artistiche, la completa ristrutturazione del sito web, il potenziamento della diffusione di documenti e materiali audio e video con varie possibilità di acquisto o abbonamento, significativi ampliamenti in termini di accoglienza e ristorazione in loco e qualche ritocco - non senza polemiche - alle tariffe. Nel fitto calendario di appuntamenti spiccano quelli con il Trio di John Greaves con Mirabelle Gilis e Laurent Valero, Chassol, Marc Ducret, Caillou, Henri Texier, Daniel Humair, Caravaggio, un mini-festival tutto di tango, un omaggio a Tony Williams e uno ad Arthur Rimbaud, il nuovo quintetto di Himiko Paganotti e tre distinte giornate immersive in compagnia dei Magma da pomeriggio a sera con tanto di prove aperte, interviste, proiezione del film di Yvan Lagrange Tristan et Iseult, cena sociale e concerto finale.

Le Triton
11 bis rue du Coq Français
93260 Les Lilas
tel 01 49 72 83 13
https://www.letriton.com

19 settembre 2024

 

Se le occasioni di seguire Kate Westbrook in concerto si fanno sempre più rare via via nel tempo, rimane intatta la possibilità di ammirarne il lavoro pittorico visitando sul web le sue gallerie di dipinti, olii, carboncini e acquarelli: tra i lavori più recenti, alcuni in forma di dittico, ci sono Dancers on a Spring MorningGainsborough’s QuinceGiant Raven Saints and Sinners in Soho, Dog Walker St. Ives e l'intera serie Writing the Song, dove naturalmente è spesso presente (o evocato) anche Mike.

https://www.westbrookjazz.co.uk/katewestbrook/index.shtml
https://www.westbrookjazz.co.uk/mikewestbrook/index.shtml

18 settembre 2024

 

Anni fa era sfuggita allo special su Friedrich Hollaender di Love or Infatuation, in tempi più recenti è sfuggita alla versione in cd della Band of Bands. Non si può farsela sfuggire ancora, specialmente oggi: Illusions, come la vuole Kate Westbrook.

https://www.westbrookjazz.co.uk/katewestbrook
https://www.westbrookjazz.co.uk/katewestbrook/birthday

17 settembre 2024

 

La versione definitiva - inclusi gli ultimissimi ritocchi - della Song of the Skirmishers offerta da Lindsay Cooper a Kate Westbrook per il finale di Cuff Clout è disponibile in pdf nell'archivio digitale della Cornell University Library, e volendo è consultabile anche fisicamente presso la University of the Arts di Londra. La si riascolta su Bandcamp, se non si riesce a procurarsene una copia in cd, o la si segue su YT con lo spirito di un dolce commiato: "We leave you with our candid hearts".

https://katewestbrook.bandcamp.com/album/cuff-clout

16 settembre 2024

 

Anche l'ex-fanzine Facelift ha un anniversario da festeggiare più o meno in questo periodo, allo scoccare dei 35 anni dalla data della sua prima uscita, nel maggio 1989. Le pubblicazioni su carta si fermarono nel 1998 - alla vigilia di un numero 20 concluso ma mai stampato - per poi riprendere in altra forma sul web tramite due canali complementari, un blog (Facelift - The Canterbury scene(zine) continued…) e un gruppo su FB (Facelift - The Canterbury Scene and Beyond...), quest'ultimo attualmente con poco meno di duemila iscritti. Responsabile allora come ora è Phil Howitt, atteso a breve anche per brindare al completamento del suo corposo studio su Hugh Hopper. Auguri!

https://canterburyscene.com
https://www.facebook.com/facelift
https://homepages.3-c.coop/facelift

15 settembre 2024

E mezzo secolo è trascorso anche dal celebre concerto dell'8 settembre 1974 di Robert Wyatt e amici (e che amici!) al Theatre Royal Drury Lane a Londra, documentato ufficialmente da Hannibal/Rykodisc solo nel 2005, in verità conosciuto da tempo e per altra via da ammiratori e appassionati. Uno di questi, Shlomo Polonsky, ne ha prodotto qualche anno fa una graziosissima ricostruzione animata, tuttora disponibile via Vimeo.

Così Wyatt nel 2020: "I've listened to it since. I think it's the one concert that... If I'd have only one of my records it would probably be that one. Because it is what it says, it's a live concert. I say it's nostalgic, but it's an evidence of what it was like - doing music in front of people for people and how I would respond to their response which cannot be reproduced in the studio. It's more edgy and of course you can't change any mistakes, you have to except those, but you're constantly adapting somehow to the feedback in a some way that's hard to explain".

http://www.disco-robertwyatt.com/drury_lane
https://September_8,_1974_Theatre_Royal_Drury_Lane
https://vimeo.com/859035582

14 settembre 2024

 

Compie mezzo secolo in questi giorni - uscì ufficialmente il 10 settembre 1974 - uno degli album più importanti dei Magma, Köhntarkösz, registrato a maggio di quell'anno a Valbonne (Francia) con le attrezzature del Manor Mobile governate da Simon Heyworth e la produzione di Giorgio Gomelsky. In formazione con Christian Vander c'erano Stella Vander, Klaus Blasquiz, Gerard Bikialo, Michel Graillier, Jannick Top e Brian Godding. Leggendario!

Not being a man who tended to sit on his laurels Christian Vander decided, with K​ö​hntark​ö​sz, recorded in 1974, to set off in a completely new musical direction, putting anyone who expected a simple encore to Mëkanïk Dëstruktïw Kömmandöh straight onto the back foot. Fortified by the success of the last album, the majority of musicians would be delighted to lay back into their own style and play safe. Not so for Vander, who was driven to surpass himself, to bring to birth a new masterwork. Considered against the other albums, K​ö​hntark​ö​sz (the composition) used a profoundly original approach to lift the rhythmic pulse and float it above the music, so that instead of marking time it continually sits above the metre. The savage virtuoso drumming of the earlier albums is here replaced by a more restrained approach, in which every stick hit seems to weigh twenty tons by contrast. The result is a mysterious incandescent atmosphere which holds the listener in breathless thrall right up to the explosive finale.

http://www.magmamusic.org

13 settembre 2024

 

Conservata negli archivi di Observations of Deviance presso la statunitense WFMU, oltre ad alcune puntate relativamente recenti su Annette Peacock, Toru Takemitsu, Roland Kirk, Fred Frith e Wadada Leo Smith, si segnala quella dedicata un paio d'anni fa ad Anthony Moore, con una lunga intervista, un excursus attraverso i vari album da titolare e le nobili produzioni per altri (Kevin Ayers e This Heat), i riferimenti alle storiche avventure con Slapp Happy e Henry Cow e al contributo ad alcuni brani dei Pink Floyd. La puntata è quella del 22 luglio 2022.

https://wfmu.org/playlists/shows/117619

12 settembre 2024

 

Speciale attenzione tutta per Steve Beresford nella puntata di sabato scorso di Observations of Deviance curata da David Mittleman per la statunitense WFMU, con ampia e varia selezione di brani e un'intervista in due parti al Nostro in occasione della ripubblicazione di Dancing the Line. E rinnovata attenzione gli riserva anche l'etichetta del Cafe Oto, Otoroku, che rende disponibile un suo fulminante duetto con Mandhira de Saram lì registrato a gennaio di quest'anno: Ma Petite Heffalump.

11 settembre 2024

 

A trent'anni dalla scomparsa di John Stevens (1940-1994) si riunisce stasera al Cafe Oto londinese un bel gruppo di amici, collaboratori, allievi e studiosi per celebrarne il ricordo e rilanciarne gli insegnamenti: Maggie Nicols e John Butcher, Dee Bynre e Caius Williams, Phil Durrant e Mark Wastell - quest'ultimo con una bella storia da raccontare sul gran tamburo del Maestro a lungo creduto perduto e invece ritrovato - e con loro David Toop e Tony Herrington: Another Little Life.

“Music is a chance for self development, it is another little life in which it is easier to develop the art of giving, an art which makes you more joyous the more you practice it. The thing that matters most in group music is the relationship between those taking part. The closer the relationship the greater the spiritual warmth it generates, and if the musicians manage to give wholly to each other and to the situation they’re in, then the sound of the music takes care of itself. Good and Bad become simply a question of how much the musicians are giving, that’s the music’s form.” (John Stevens)

10 settembre 2024

 

Non è invece ancora pronto per la distribuzione internazionale il testo che Thomas Hylland Eriksen e Øivind Hånes hanno consegnato - in lingua norvegese, ma se ne attende a breve una versione in inglese - alla piccola editrice di Oslo Hærverk ForlagBook Bottom-Historien om Robert Wyatts Rock Bottom.

I seks tiår har Robert Wyatt vært en inspirator og kreativ kraft i de fruktbare grenseområdene mellom pop, rock, jazz og noe uklassifiserbart. Robert Wyatt er er helt unik. To sekunders sang eller tre sekunders famlende poesi fremført med en finger på et enkelt tangentinstrument er nok til å gjenkjenne stemmen og stemningene hans. Denne boka er om Robert Wyatts fineste plate, Rock Bottom.

https://www.facebook.com/haerverkforlag
https://book-bottom-historien-om-robert-wyatts-rock-bottom

09 settembre 2024

 

Lo si sapeva in lavorazione da anni, e proprio all'ultimo ha subìto qualche ritardo ma ora il libro - monumentale - è pronto e Joe Boyd lo sta presentando in Regno Unito e Stati Uniti con una fitta serie di appuntamenti pubblici: And the Roots of Rhythm Remain-A Journey through Global Music, fresco di stampa per Faber & Faber e tra poco disponibile anche come audiolibro con la voce dell'autore in persona.

Richard Williams era alla presentazione londinese qualche giorno fa, e ne scrive in The Blue Moment aggiungendo proprie considerazioni: "And the Roots of Rhythm Remain is an 850-page examination of the forms of popular music with which Joe Boyd has engaged in Cuba, Jamaica, Brazil, Argentina, Bulgaria, Senegal, Albania and elsewhere during his six decades as a successful record producer and enlightened facilitator of musical projects. For many years now it’s been rumoured that Boyd was writing a history of “world music”, a tale perhaps beginning with his presence at the famous meeting at a London pub in 1987 during which that rubric was invented, with the best of intentions and outcomes, as a way of persuading open-minded listeners to pay as much attention to music from other cultures as they did to their own western idioms. The result is much more interesting than a simple history; its eventual subtitle, A Journey through Global Music, conveys a much more accurate impression of what Boyd has taken on."

http://www.joeboyd.co.uk
https://www.faber.co.uk/and-the-roots-of-rhythm-remain

08 settembre 2024

 

Importante nello specifico musicale e un po' anche sul piano simbolico, perché celebra i cinquant'anni di carriera del protagonista - pioniere nell'uso dei sintetizzatori analogici e modulari ancor prima che il moog fosse perfezionato - e al contempo i quarant'anni dell'etichetta che più di ogni altra ha fatto per diffonderne il lavoro. E perché è un addio: Make Way For Mother Mallard, doppio album insieme storico, attuale, e totalmente inedito di David Borden. Per Cuneiform Records.

David Borden is a woefully under-valued pioneer of electronic music and a marvelous composer. Besides his hugely important recordings and performances, he established and headed Cornell University’s Digital Music Program. He’s had a hugely active (if little noticed) career and I’m personally thrilled to be able to work with Dave again for our 40th year! (Steve Feigenbaum)

This double CD recording is our last one. We have been with Cuneiform since the 1980s. It’s been a great 50 years with various ups and downs but it has always been fulfilling and continuously enlightening to be working with so many hard-working, beautiful and generous people. (David Borden)

07 settembre 2024

 

Un emozionante documento con la viva voce di Derek Jarman (1942-1994) catturata in audio vérité nel giugno 1992 all'inizio della stesura di Chroma, personalissimo rapporto sulla storia, l'uso e il significato dei colori quando già la sua vista era seriamente deteriorata e ormai sul punto di svanire. Lo ha custodito e ora divulgato Simon Fisher Turner in Life Recordings From Prospect Cottage And The Ness, rendendolo più ampiamente disponibile tramite il berlinese Digital Archive of Tapeworm dopo l'iniziale pubblicazione in poche copie su audiocassetta.

Chroma is a meditation on the color spectrum by the celebrated late artist and filmmaker Derek Jarman. From the explosions of image and color in In The Shadow of the Sun, The Last of England, The Garden and Wittgenstein, to the somber blacks of his collages and tar paintings, Jarman has consistently used color in unprecedented ways, making his ideas on the subject of interest to filmmakers, film audiences, artists and students alike. Blue, his most personal and innovative film, consists of a compelling soundtrack accompanied by a monochrome blue image and is, among other things, a comment on Jarman's diminishing eyesight due to AIDS. In his signature style, a lyrical combination of classical theory, anecdote, and poetry, Jarman takes the reader through the spectrum, introducing each color as an embodiment of an emotion, evoking memories or dreams. He explains the use of color in Medieval painting through the Renaissance to the modernists and draws on the great color theorists from Pliny to Leonardo. He writes too about the meanings of color in literature, science, philosophy, psychology, religion and alchemy. Read either as a work on color, or a distillation of Jarman's artistic vision, Chroma presents an exciting perspective on the subject.

06 settembre 2024

 

Klimperei saluta l'estate con brio invitando tutti a farsi un bel giro di valzer. Anzi, ventisei! Con Denis Fédabeille e Tom Motley: Valses balsamiques, su InPolySons.

Dansons des valses! Klimperei dès ses débuts a intégré de nombreuses valses dans son répertoire : le trois temps, c’est à la fois la stabilité du triptyque et l’envolée fragile ('A trois on part', 1-2-3-Soleil…), la tête qui tourne, l’amusement de se laisser porter ou d’entraîner, l’été et ses bals. Denis Fédabeille apporte à ce duo l’électronique décalé, voire nostalgique: les valses boitent parfois. C’est d’ailleurs lui qui a eu l’initiative de ces Valses balsamiques, en mode exercice de style (26 valses) cher au label InPolySons. C’est Tom Motley, artiste américain illustrateur de comics, qui réalise le magnifique visuel empli tous ces petits personnages pris dans des valses impétueuses pour oublier le temps (et il y en a trois) qui passe.

05 settembre 2024

 

A diciassette anni dalla sua uscita, dopo molti e profondi cambiamenti personali intercorsi, David Garland torna a uno dei suoi album più belli, The Noise In You, per provare a metterne in nuova luce la raffinatezza e i pregi: "Time is even weirder than I had realized. At this moment 2007 was 17 years ago. Important aspects of my life were so different then: I lived in midtown Manhattan, and now I’m in the countryside; my wife Anne was alive, and our son Kenji was still a kid; I was working full-time making radio shows on WNYC. In many ways, all my changes and losses have made me a different person in a different place, and I’d be inclined to describe 2007 as being “a long time ago.” But making music is apparently an activity outside of time. During the Pandemic I listened to a couple Noise In You recordings, and realized there were a few ways I could make them deliver their intent more effectively: add bass where there hadn’t been any, organize the rhythm better, rebalance the mix, etc. One rule I gave myself was to not redo any vocals. Most songs aren’t changed a lot, just focused. Adding bass was fun, filling in that previously empty frequency, and clarifying harmonies. I refer to this new version as “mixed anew,” rather than re-mixed - a term which would imply a greater transformation. If these songs were people on stage, they’re now better lit, and I'm pleased to see them more clearly."

04 settembre 2024

 

E qualcuna delle splendide immagini di Luciano Rossetti - autore tra l'altro della foto di Susana Santos Silva che quest'anno ha vinto il prestigioso premio dei Giornalisti e Critici di Jazz Americani - è attualmente in mostra in due distinti luoghi: al Macof di Brescia (Dual Rhythms, in coppia con Jimmy Katz) e al Lupo340 di Cervia (una collettiva con il meglio-del-meglio del Jazz World Photo).

https://www.lucianorossetti.it
https://www.instagram.com/lucianorossettifoto
https://www.allaboutjazz.com/member-luciano-rossetti

03 settembre 2024

 

I segni, le indicazioni e i gesti utilizzati nelle celebri improvvisazioni condotte da Lawrence D. "Butch" Morris (1947-2013) sono stati raccolti e catalogati qualche tempo fa in un bel volume edito da Karma a New York, The Art of Conduction: A Conduction Workbook, al quale ha lungamente lavorato l'autore e che poi è stato portato a termine da una delle sue più assidue e preziose collaboratrici, Daniela Veronesi. Ne è finalmente pronta la versione in italiano, pubblicata a Lucca da Libreria Musicale Italiana, con contributi critici, cronologia completa e le splendide immagini - presenti anche nell'edizione originale - di un altro illustre affezionatissimo, Luciano RossettiL’arte della Conduction.

Lawrence Douglas "Butch" Morris was an American jazz cornetist, composer and conductor, internationally considered one of the great musical innovators of our times. His interests in ensemble music - from avant-garde jazz to contemporary classical - crystallized into a unique method of real-time orchestral composition, which he called Conduction, designed to enable conductors to direct an ensemble. Morris toured the world, introducing Conduction to a varied community of musicians, and his influence extended into art, dance, poetry and cinema. The Art of Conduction is a theoretical introduction and practical guide to Conduction. During the last ten years of his life, Morris worked to document his method in this book form; his untimely death left it near finished. Finally Daniela Veronesi, a linguist and longtime collaborator, brings his manuscript to completion.

02 settembre 2024

 

Il concerto di Ava Mendoza tenuto a Bonn presso il Dialograum Kreuzung an St. Helena è stato trasmesso in live streaming lo scorso 29 agosto: lo si ritrova ora negli archivi YT dell'In Situ Art Society, episodio numero 147 nel lungo ciclo The Dissonant Series.

Ava Mendoza ist eine in Brooklyn lebende Gitarristin, Sängerin, Songwriterin und Komponistin. Geboren 1983, begann sie mit ihrer eigenen Musik und als Sidewoman und Kollaborateurin in vielen verschiedenen Projekten aufzutreten, sobald es ihr erlaubt wurde, auf Veranstaltungen aufzutreten. Als Gitarristin hat Mendoza für ihre Technik und ihre Lebendigkeit viel Anerkennung erhalten. Sie ist die Leiterin der experimentellen Rockband Unnatural Ways und tritt auch als Solokünstlerin auf. In jedem Kontext ist sie bestrebt, der Musik Ausdruckskraft, Energie und eine große klangliche Bandbreite zu verleihen. Sie wurde als eine der '10 weiblichen Gitarristen, die man kennen sollte' von Guitar World vorgestellt.

https://youtu.be/m_DrxJk0n24

01 settembre 2024

 

Tra i vari titoli in uscita in questi giorni per l'iperattiva Discus Music è sicuramente degno di nota Fanfares and Freedom, con protagonista il quartetto di Paul Dunmall (con Liam Noble, Caius Williams e Miles Levin) assieme a un quintetto di fiati guidati da Laura Jurd (con Chris Batchelor, Alex Paxton, Raph Clarkson e Oren Marshall) alle prese con una composizione di Jurd aperta all'improvvisazione e pensata apposta per il sassofonista: "When commissioned to write this music, I was immediately excited and in some ways, joyfully daunted by the challenge. Aware of the dynamic magic of his quartet, it was immediately clear that the only role for Paul in the work was one of complete freedom. The question at that point, was how to make this the work of a ‘composer’ and put my artistic stamp on the whole affair? Whilst there are many composers interested in the blur between the written and the improvised, I wanted to give the listener a satisfyingly coherent sense of when they were listening to improvisation and when they were listening to conventional notation - the written music for the most part, fairly brazen in its stylistic identity. I’ve long been excited by the prospect of composing music for a chamber ensemble of brass players - all at equally home reading notation, improvising freely and in more of a typical jazz context. And there it began - a musical dialogue between the Paul Dunmall Quartet and Brass Quintet, both parties summoning, reacting to, propelling, welcoming, daring and disrupting the other. This was an album I never expected to make, which in itself feels like a celebration of spontaneity and the unexpected." 

La registrazione è stata effettuata dal vivo a Londra al Vortex lo scorso ottobre, e la si può ascoltare in anteprima stasera sul web con la possibilità di dialogare in tempo reale con l'autrice e con gli altri ascoltatori e ospiti interessati.