Questa sera a Milano all'Università Bocconi con Pianoformance, e quasi subito dopo, domenica 2 dicembre, a Lainate (Mi) a Villa Litta con NonSenseSongs. Massimo Giuntoli, two is megl’ che one.
29 novembre 2023
Shlomo Polonsky torna all'amatissimo concerto dell'8 settembre 1974 al Theatre Royal, Drury Lane a Londra per rendere nuovamente omaggio a Robert Wyatt con le sue minuziose animazioni grafiche e fotografiche: Little Red Riding Hood Hit The Road e A Last Straw.
https://www.youtube.com/@shlomopolonsky8988
https://hibou-anemone-bear.blogspot.com/Shlomo
https://youtu.be/nR6M12hWQ94
https://youtu.be/UamKs7UvZNU
28 novembre 2023
Messaggi di affetto e vicinanza hanno inevitabilmente preso ad affollare la pagina FB di Brian Godding da quando si è appreso della sua scomparsa. Tra saluti e ringraziamenti trovano posto aneddoti e ricordi personali di appassionati e ammiratori riferiti in maggior parte al periodo dei Blossom Toes di metà-fine anni Sessanta, quando a sostenere il loro operato fu soprattutto Giorgio Gomelsky (1934-2016), che produsse su Marmalade gli album We Are Ever So Clean e If Only For A Moment e una manciata di singoli. Rispetto e reciproca stima segnarono le parole pronunciate da Godding in ricordo appunto dell'amico, raccolte nel libro biografico Giorgio Gomelsky-For Your Love pubblicato di recente da Francis Dumaurier (Supernova, 2023): "Did I like him? Very much. His strength of character and vulnerability as a human being were well-defined in life and for me this simplified and stabilized our friendship. So Giorgio was a friend of mine for sure, and I think I was one of his". E davvero lo stesso possono dire in molti di Brian.
27 novembre 2023
Il lascito del compianto Brian Godding in area Westbrook è cospicuo e di gran pregio, e merita di essere rivisitato in toto, dalle escursioni jazz rock (Brain Damage) ai capolavori per grande ensemble (London Bridge Is Broken Down, The Cortège, On Duke's Birthday, qualcosa anche in Glad Day), dai lavori per la danza contemporanea (Pierides) alle celebri riletture beatlesiane (Off Abbey Road e After Abbey Road). E prima durante e dopo, naturalmente, Blossom Toes e B. B. Blunder, gli album con Julie Driscoll, Centipede, Magma e Kevin Coyne, le collaborazioni con Annette Peacock, Dagmar Krause ed Eric Burdon, le direzioni proprie con Mirage, GLS, Other Routes, Tryst e Full Monte...
https://www.discogs.com/Brian-Godding
http://www.lotsawatts.co.uk/pages/recordings.html
26 novembre 2023
25 novembre 2023
Buon segno che And Did Those Feet-Six British Jazz Composers, l'ottimo libro di Duncan Heining pubblicato poche settimane fa da Jazz in Britain, abbia rapidamente esaurito la sua prima tiratura, ma anche motivo di disappunto per chi non è arrivato in tempo a procurarsene una copia. Un'alternativa c'è, seppur priva del prezioso doppio cd allegato: l'edizione con copertina morbida prodotta su richiesta da Amazon.
The book examines in detail the lives and works of six major figures in British music – Michael Garrick, Mike Gibbs, Mike Westbrook, Barry Guy, John Mayer and Keith Tippett – all of whom began their careers in the 1960s and none of whom have yet been the subject of full biographies. "Several different people suggested quite separately that I might write individual biographies on three of these artists. Each of these composers certainly warrant their own biography but given my age, energy levels and the state of our small corner of the publishing industry, it just wouldn’t be a realistic proposition. Then the idea of a compendium of substantial, biographical portraits occurred to me. I approached John Thurlow of Jazz in Britain and he liked the idea. I have to say that working with John and Pete Woodman, who designed the cover and did the proofreading, has been far and away the best experience I have had with a publisher." (Duncan Heining)
https://jazzinbritain.org
https://londonjazznews.com/duncan-heining
24 novembre 2023
https://www.westbrookjazz.co.uk/BandOfBands/index.shtml
https://ashburtonarts.org.uk/events/mike-westbrooks-band-of-bands
23 novembre 2023
Tutt'altro che scalfito dal tempo è invece l'approccio lucido e problematico di Charles Hayward alle forme e alle valenze della canzone in ambito rock, con gli intenti critici, oppositivi e discordi dichiarati già in This Heat e ora nuovamente assunti dal suo più recente progetto Abstract Concrete, un quintetto con Agathe Max, Otto Willberg, Roberto Sassi e Yoni Silver. Attenzione a non scalfire troppo l'album dovrà prestare semmai chi vorrà procurarsene un esemplare - ce ne sono 51 - contenuto, in provocatoria guisa brutalista, dentro un blocco di autentico cemento. L'idea è venuta a The state51 Conspiracy.
Charles Hayward, co-founder of This Heat and Camberwell Now, recently entered his eighth decade, but instead of slowing down, he’s actually stepping the pace up dramatically. After a string of sensational gigs in the UK and the US as part of This Is Not This Heat, a newly revitalised and inspired Charles, formed the band Abstract Concrete in 2019. Combining sweet chamber pop hooks with dubwise bass, plaintive Balearic guitar licks, and a blend of folk and jazz-informed post punk, accompanied by lyrics that bend from the political to depressed toilet cleaning apparatus, Abstract Concrete follows a continuum of such melodic art school innovators as The Kinks, Brian Eno, Robert Wyatt and Penguin Cafe Orchestra, as well as Hayward’s own experimental post punk past, all the while nodding to a childhood spent listening to folk and pop. The lyrics are, he explains, “a reaction to the times we’re living in” - often reflections on the political climate of today, the impact of Covid and the changing role of music itself, with the songs being composed and structured in unusual ways to emphasise these concerns.
https://state51.greedbag.com/abstract-concrete
https://youtu.be/9nKFJPgTSa0
https://youtu.be/z_tMZ33uQy0
22 novembre 2023
Alla vigilia ormai dei cinquant'anni di attività, e a parecchia distanza dal precedente Phosphorescent Dreams, esce un nuovo album a nome Univers Zero contenente registrazioni effettuate tra il 2020 e il 2022, quasi tutte opera del solo Daniel Denis (batteria, percussioni, tastiere) con interventi del figlio Nicolas (basso e voce), Kurt Budé (clarinetti) e Nicolas Dechêne (chitarre). Lo pubblica la belga Sub Rosa: Lueur.
21 novembre 2023
Chi segue i Gong nell'attuale formazione - Ian East, Fabio Golfetti, Cheb Nettles, Dave Sturt e Kavus Torabi - sa che da qualche giorno è stato pubblicato un loro nuovo album, Unending Ascending, e che per presentarlo sono in corso numerosi concerti nel Regno Unito, in alleanza con gli Ozric Tentacles. Qualche estratto dal vivo lo si vede su YT. Una recente ristampa di Zero to Infinity riporta invece alla formazione che salutò il nuovo millennio con quella che all'epoca venne indicata come la 'quinta parte' della Trilogia: c'erano Daevid Allen, Gilli Smyth, Mike Howlett, Didier Malherbe, Theo Travis, Chris Taylor e Mark Robson. Uscì per Snapper Music, ora lo rilancia Kscope.
20 novembre 2023
Richard Sinclair in solo con voce, chitarra, basso e qualche leggero effetto elettronico in una registrazione di qualche anno fa effettuata per amici nel Connecticut (Stati Uniti) e ora disponibile tramite Bandcamp con titolo Cheshire i i: una ventina di brani tra cui What's Rattlin', In The Land of Grey and Pink, Nan True's Hole, Felafel Shuffle, Keep On Caring, Share It, Didn't Matter Anyway, Golf Girl e Halfway Between Heaven and Earth accennati anche ieri a Lainate (Mi) nel corso del concerto di apertura della rassegna Alterazioni ideata e promossa da Massimo Giuntoli.
19 novembre 2023
Prende il via con un concerto in solo di Richard Sinclair la decima edizione di Alterazioni, rassegna di musiche innovative proposta mirabilmente da Massimo Giuntoli a Lainate (Mi). I quattro appuntamenti in programma, incluso quello odierno, sono alle ore 17.00 presso la Sala della Musica di Villa Litta.
18 novembre 2023
Richard Sinclair con Richard Coughlan in Waterloo Lily (Caravan) e ancora Sinclair con Pip Pyle in Fitter Stoke Has A Bath (Hatfield and the North), tra assenza e presenza: su Bandcamp.
17 novembre 2023
In scena domani sera a New York ci sono le musiche di Louis Hardin (1916-1999), cioè Moondog, reinterpretate dalla Ghost Train Orchestra di Brian Carpenter: è la presentazione ufficiale dell'album Songs and Symphoniques, uscito poche settimane fa per Cantaloupe Music. Il concerto si tiene al Roulette e viene trasmesso in live streaming. Intervengono tra gli ospiti Karen Mantler e Joan As Police Woman, più altri a sorpresa.
https://roulette.org/event/ghost-train-orchestra-plays-moondog
https://www.facebook.com/ghosttrainorchestra
16 novembre 2023
Quell'anno in Europa ci vennero due volte, a primavera per qualche data di debutto e poi più a lungo in autunno con l'Ubu Dance Party Tour allestito in concomitanza con la pubblicazione di Dub Housing. Il concerto londinese del 28 novembre 1978 all'Electric Ballroom segnò per loro una svolta, e buon per noi: Pere Ubu, We Do What We Do.
15 novembre 2023
E tra i migliori titoli recenti della Discus Music di Martin Archer non si può non scorgere la presenza di It's A Matter Of Fact a nome del Paul Dunmall Ensemble, ottetto in cui figurano a fianco del sassofonista lo stesso Archer, Charlotte Keeffe, Richard Foote, Steven Saunders, James Owston, Jim Bashford e l'inconfondibile Julie Tippetts. La copia fisica del cd si pregia di alcune illustrazioni tratte dalla serie di incisioni su legno realizzate l'anno scorso con spirito collaborativo (e pienamente improvvisativo) da Dunmall con Peter Lawrence, 20 Duets.
https://discus-music.org/cp-catalogue/148-paul-dunmall
https://discusmusic.bandcamp.com/its-a-matter-of-fact
https://peteralawrence.co.uk/20-duets.html
14 novembre 2023
Nell'incessante ritmo di pubblicazioni da parte della Discus Music diretta da Martin Archer a Sheffield (Regno Unito) si segnalano in queste settimane quattro uscite quasi in contemporanea - Tony Oxley 'The New World', Fjall 'From The Rough Hill', Uroboro 'A Story Like Fire' e Paul Dunmall 'Bright Light A Joyous Celebration' - piuttosto diverse nel contenuto, ma tutte degne di nota e di interesse. Si possono richiedere via Bandcamp, tramite il rinnovato sito web dell'etichetta o in continente, senza ulteriori costi d'importazione, alla No Man's Land di Gerhard Busse a Berlino.
Sul pregevole lavoro dell'etichetta, che festeggerà i suoi trent'anni nel 2024, ha scritto Darren Bergstein: “Multi-instrumentalist Archer has built a formidable catalogue that is genre-defying in similar ways to contemporaries ECM, Hubro, Sofa, Hat Hut, et al: ostensibly a ‘jazz label’ (which takes the very meaning of the word ‘jazz’ to heretofore unconsidered heights of stylistic fancy), Discus has long transcended such literal trappings which means that Archer uses it as a conduit to release whatever sonic muse he, and that of his fellow artists, begs to pursue. This has resulted in a broad and consistently marvellous array of work that bridges the divide between compositional rigor and improvisational abandon, whipping elements of each into a heady, ultimately bracing and wholly satisfying, stew.”
13 novembre 2023
Il pensiero di molti in questa disgraziata epoca di guerre e orrende barbarie è andato alle antiche parole di Dylan in Masters of War. Anche quello di Elliott Sharp, che ne ha voluto rinnovare la memoria: "Recorded in response to the recent events in Israel and Gaza: the barbaric attack by Hamas on innocent civilians and the brutal and disproportionate response by the Israeli military resulting in the deaths of nearly 4000 children in Gaza not to mention thousands of other Palestinian civilians as of this day."
12 novembre 2023
Se rimane invariata la formula della direzione del Music Unlimited affidata ad anni alterni direttamente ai musicisti protagonisti - e la prossima volta dovrebbe toccare a Ken Vandermark - ha tuttavia destato dispiacere e sorpresa apprendere che il curatore delle future edizioni 'regolari' non sarà più in prima persona il tenace e inarrestabile Wolfgang Wasserbauer, al quale vanno da sempre incondizionata stima e unanime riconoscenza da parte di tutti i partecipanti al Festival, artisti e pubblico, frequentatori fedelissimi od occasionali. La notizia tuttavia è fondata solo in parte, e novità più rassicuranti - tenute per ora sotto silenzio - sono attese a breve. Bis bald!
11 novembre 2023
Con la grande affluenza di pubblico - caloroso e competente come è tradizione al festival Music Unlimited a Wels (Austria) - ogni sera al limite (e perfino oltre) la capienza dell'Alter Schlachtof, tornano ancora più utili e preziose le trasmissioni in streaming dei concerti in programma: si possono seguire in tempo reale, e rivedere poi in altro momento, tramite YT.
10 novembre 2023
Torna a Wels (Austria) l'inossidabile Music Unlimited, ora alla sua edizione numero 37, con un fitto calendario di concerti in varie sedi cittadine per l'intero weekend dal 10 al 12 novembre. Tra i protagonisti di quest'anno ci sono Ava Mendoza, Joe McPhee, John Edwards, Bill Orcutt con il suo celebre quartetto di sole chitarre, dieb13 alla guida di Beatnik Manifesto per grande ensemble, Hans Koch, erikM, Fred Frith in duo con Susana Santos Silva (esteso a Paula Sanchez e Gabby Fluke-Mogul), Mariá Portugal, Dave Rempis, John Blum e gli immancabili Terrie Ex, Andy Moor, Ken Vandermark, Christof Kurzmann e Mats Gustafsson.
09 novembre 2023
Chris Biscoe porta nuovamente in scena le musiche di Mike Westbrook, riviste e adattate per piccolo ensemble strumentale come già nello splendido Music Is (Trio Records, 2022): in scaletta ci sono brani da On Duke’s Birthday, Mama Chicago, L’ascenseur/The Lift, Citadel/Room 315, The Cortège e Goodbye Peter Lorre. Domani a Reading (Regno Unito) al Progress Theatre, con Kate Williams, Mike Outram, Dave Whitford e Eric Ford: Chris Biscoe Plays Mike Westbrook.
Sull'operazione compiuta dal sassofonista, protagonista espertissimo delle sue musiche, osserva Mike: "It has been rare for anyone else to play my tunes. Nowadays jazz musicians tend to write their own material, though many still draw on a common repertoire of well known ‘standards’ borrowed from popular music or bequeathed by great jazzmen of the past. Kate and I must have written well over a hundred original songs and settings of poetry, most of them for theatre shows, jazz cabaret and opera. I have composed numerous instrumentals for bands of all shapes and sizes. Most of these vocal and instrumental compositions were originally conceived as parts within works like Citadel/Room 315 or The Cortège. The fact that they are often written for specific voices or instrumentalists perhaps makes them less interesting to other soloists. Also many use experimental structures, and song-forms where the shape is determined by the lyrics and that does not necessarily appeal to an improvising musician. However, Chris Biscoe has shown that it is possible to take this material out of its original context and make it universal."
https://www.chrisbiscoe.co.uk
https://www.westbrookjazz.co.uk
08 novembre 2023
L'anniversario dei cinquant'anni di Ogun e Cadillac, celebrato dal vivo a fine settembre al Cafe Oto a Londra, è stato ampiamente ricordato anche da Jez Nelson nel suo programma radiofonico Somethin' Else su JazzFM, con brani scelti dagli album di Mike Westbrook, Louis Moholo-Moholo, The Brotherhood of Breath, Harry Miller, Elton Dean, Joy e molti altri. La puntata è quella dello scorso 5 novembre.
07 novembre 2023
A oltre dieci anni dalla sua prima presentazione pubblica - a Edimburgo nell'agosto 2012, poi a New York e Cannes - trova documentazione in forma di libro e doppio album in vinile il progetto 7X7 dell'artista belga Jean Pierre Müller, concepito e realizzato come mostra interattiva integrando musica, immagini, sculture e progettazione dello spazio espositivo attorno al significato reale e simbolico del numero 'sette' nei diversi ambiti della conoscenza e dell'immaginario di varie culture: vi hanno attivamente contribuito Robert Wyatt, Nile Rodgers, Terry Riley, Archie Shepp, Mulatu Astake, O’Hagan e Kassin. Della pubblicazione si occupa ora la Tricatel di Bertrand Burgalat, stampandone esattamente 777 copie.
Tricatel est fier de vous faire découvrir, en édition limitée à 777 exemplaires numérotés à la main, le superbe livre/double vinyle dédié à 7X7, sous l’impulsion de Bertrand Burgalat. Sept notes dans la gamme, sept jours dans la semaine, sept couleurs dans l’arc-en-ciel, sept merveilles du monde, sept vertus et sept péchés, sept âges de la vie, sept samouraïs, sept nains pour Blanche-Neige… Sous le signe du 7, l’artiste belge Jean Pierre Müller a conçu, en étroite collaboration avec sept légendes de la musique (Robert Wyatt, Archie Shepp, Sean O’Hagan, Mulatu Astatke, Kassin, Nile Rodgers, Terry Riley), un projet magique associant compostions visuelles et sonores, en tous sens et significations. À l’été 2012, l’exposition 7X7 a été présenté pour la première fois au public dans son intégralité au Summerhall d’Édimbourg, début d’une série d’expositions et de spectacles de haut niveau qui ont présenté 7X7 de New York à Cannes. Dix ans plus tard, Jean Pierre et Tricatel souhaitent à nouveau rêver avec vous, cette fois d’un objet physique célébrant 7X7 et offrant au grand public l’opportunité de posséder une part du rêve des 7 couleurs. Cet objet d’art et de musique est un vinyle double-gatefold, composée de deux vinyles blancs dans des pochettes intérieures imprimées et d’un livret de 64 pages au centre, comme un livre.
https://www.7x7art.com
https://tricatel.com/product/7x7
https://www.facebook.com/jeanpierremuller7x7
https://hibou-anemone-bear.blogspot.com/7x7
06 novembre 2023
L'ambientazione tutta catalana - già attuata vent'anni fa dal collettivo Libre Albedrío, in cui milita(va) Bing Selfish - non ampliò i sentieri dell'umana conoscenza né dissipò gli arcani irrisolti lasciati tali dai fratelli Strugackij prima (Picnic sul ciglio della strada) e da Tarkowski poi (Stalker). Non lo poté allora Picnic en el Garraf, né lo fa ora la sua riedizione, pur auspicata, in digitale: "La Zona es sencillamente la Zona".
05 novembre 2023
04 novembre 2023
Sono quaranta anche per l'ottimo Delta Saxophone Quartet gli anni di attività, e l'occasione di festeggiarli assieme è offerta dal nuovissimo Late Music. Auguri!
Since its formation the work of the DSQ has been about building cultural connections through music. From Taipei to Tashkent, Pyongyang to Plymouth, Catania to Cleethorpes and Moscow to Milton Keynes the DSQ has gone that extra mile to engage with a new and sometimes unsuspecting audience beyond that of the classic concert hall. The quartet’s diverse collaborative programming and commissioning has seen the DSQ transgress the usual boundaries of musical categorisation, sometimes being inspired by the iconic prog rock bands of Soft Machine and King Crimson or delving into the film worlds of the minimal composers of Michael Nyman, Philip Glass and others. In 2018 the quartet explored the iconic and subterranean world of David Bowie and Brian Eno and the 1970 trilogy releases from their 'Berlin Years'. The release of the DSQ’s CD Bowie, Berlin & Beyond on the FMR label has met with much critical acclaim and has been played on numerous radio stations worldwide. The quartet brings the world of contemporary music into the mainstream. It looks to take the audience on an aural world of discovery blowing away any preconceived ideas about likes and dislikes. Through its careful programming a new dynamic of time and space is created encouraging the listener to experience fresh realisations and inspirations. With this eclectic quartet the ‘feel good’ factor is back.
https://www.deltasax.com
https://twitter.com/deltasax
https://www.facebook.com/DeltaSaxophoneQuartet
03 novembre 2023
E a proposito di anniversari, quando l'anno scorso ad Aquisgrana (Germania) si celebrarono pubblicamente i quarant'anni di attività della LUX-Orchester guidata dal sassofonista e compositore Heribert Leuchter fu invitata a prender parte ai festeggiamenti anche Kate Westbrook, già protagonista con loro del ciclo di KlangWeltReligion. Da quei concerti è stato tratto un album, ora disponibile tramite il sito web dei Westbrook: Jazz De Luxe.
02 novembre 2023
Si sapeva che avrebbe più o meno coinciso con le celebrazioni del cinquantesimo anniversario, ora la ripubblicazione del primo album della Cadillac è veramente questione di giorni: Mike Westbrook Live 1972, in versione estesa e migliorata rispetto all'album originale del 1973 ma identica, tranne la veste grafica, a quella della Hux Records prodotta nel 2017 nell'anno della morte del co-fondatore dell'etichetta assieme a Mike, John Jack, e con Jon Hiseman - responsabile del restauro sonoro - ancora in vita.
Le registrazioni risalgono al gennaio-febbraio 1972, quando per breve tempo al fianco di Westbrook ci furono George Khan, Butch Potter, Gary Boyle e Alan Jackson, alla vigilia delle sessioni di studio del primo Solid Gold Cadillac che videro infatti una formazione diversa: "This band only existed for a few weeks - ricorda Mike - mostly for a south-west tour at the beginning of 1972. After Metropolis I was due to make another album for RCA. I offered them this 'live' recording. They turned it down. If RCA had released it, the group would probably have continued in that form for a while longer. As it was, by the time we made the studio album, Solid Gold Cadillac, things had changed. Some of the original band had gone on to other things, new people were involved and it became another story. We felt that the 'live' recording was important, so John Jack and I released it on Cadillac. Live remains the only document of a moment in the creative lives of five particular musicians. I was fortunate to be one of them."
01 novembre 2023
Non si può farsene sfuggire una copia, e con incluso il doppio cd di inediti e rarità ne sono previste soltanto cinquecento: And Did Those Feet - Six British Jazz Composers, di Duncan Heining per Jazz in Britain.
And Did Those Feet… examines in depth the lives and work of six British jazz composers – Michael Garrick, Mike Gibbs, Barry Guy, John Mayer, Keith Tippett and Mike Westbrook. Each of these musicians began their careers in jazz in the 1960s, years of artistic and political ferment and upheaval. Music historian Duncan Heining locates those beginnings in the context of changing times and shows how these composers’ work continued to develop whilst remaining influenced by values that continued to be informed by social and cultural concerns.