14 agosto 2023

 

Hanno avuto buon esito a Londra la settimana scorsa le iniziative della London Improvisers Orchestra per festeggiare i propri venticinque anni di attività, con concerti in due luoghi affatto diversi per ambientazione e presenza di pubblico - il Cafe Oto a Dalston e la St. Mary's New Church in Stoke Newington - e in due differenti formazioni, un laboratorio di improvvisazione aperto a partecipanti esterni e un'interessante ricostruzione storica offerta da Steve Beresford a colloquio con Gerard Tierney e con i presenti. Molti e molto vari nel loro approccio i musicisti succedutisi nel ruolo di guida, con Faradena Afifi, Ashley Wales e Charlotte Hug tra i conduttori più vivaci e Douglas Benford, Sue Ferrar, Neil Metcalfe, Veryan Weston e Adam Bohman tra i protagonisti più in luce. Maggie Nicols ha proposto un'intensa meditazione collettiva sull'ascolto e sul respiro secondo indicazioni tratte dagli insegnamenti di John Stevens, Noel Taylor ha coinvolto tutti individualmente in un suggestivo brano dalla struttura quasi narrativa (Sentience), Orphy Robinson ha affidato il suo contributo a tre conduttori simultanei e per il suo il giovanissimo Julian Woods è ricorso addirittura a Barbie Girl. Sulle vicende di questo dinamico e tenace ensemble potrebbe veder presto la luce una pubblicazione ufficiale curata da Tierney, nel frattempo l'Orchestra promette di tener fede all'antica tradizione di riunirsi in città ogni prima domenica del mese, probabilmente di nuovo alla St. Mary's New Church, divenuta ormai sua sede di adozione.

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