Amsterdam omaggia nuovamente il grande John ‘Hoppy’ Hopkins (1937-2015) con una retrospettiva dal titolo A Revolution Tale by The King of the Underground, forte di alcune stampe originali firmate dall'autore, inaugurata presso la Elliott Gallery pochi giorni fa e aperta al pubblico fino al 25 gennaio 2025.
Hopkins è nome tra i più importanti della controcultura inglese degli anni Sessanta, attivista e promotore di iniziative ed eventi che segnarono in modo indelebile la stagione psichedelica londinese tra Free School, IT, Technicolor Dream, l'epopea dell'Ufo Club e i vertiginosi esordi di Pink Floyd e Soft Machine. Fu fotografo, e successivamente pionieristico videomaker, impegnato soprattutto a ritrarre i campioni del rock, del jazz e del blues di quell'epoca, le marce pacifiste, le proteste degli afroamericani, i poeti beat, i drogati e gli invisibili ai margini della società. Così lo ricorda Adam Blake del Bishopsgate Institute a Londra, dove sono catalogati e conservati i suoi preziosi archivi: "Hoppy was profoundly opposed to tyranny. Throughout his career, he was primarily interested in the democratisation of access to information. His influence remains profoundly felt if not always acknowledged, and his photographs remain his most enduring legacy."
John ‘Hoppy’ Hopkins
A Revolution Tale by The King of the Underground
19th October 2024 - 25th January 2025
Elliott Gallery
Tussen de Bogen 91
1013 JB, Amsterdam
