30 giugno 2023

 

Anche radio e programmi in podcast hanno dedicato nei giorni scorsi edizioni speciali e momenti di ascolto in memoria di Peter Brötzmann, attingendo soprattutto alla vastissima discografia ufficiale ma aggiungendo qua è là preziosi inediti e rarità provenienti da collezioni private: due ore per esempio le ha proposte da Glasgow Stewart Smith per il suo Jazz Police, otto ore di fila le ha trasmesse invece l'emittente studentesca WKCR con sede alla Columbia University a New York.

https://www.facebook.com/PBroetzmann

29 giugno 2023


Chi ha prodotto splendidi ritratti di Peter Brötzmann, letteralmente, è il fotografo Dawid Laskowski, il cui libro dedicato a dieci anni di concerti del Nostro al Cafe Oto (Peter Brötzmann at Oto) è andato esaurito fin dal suo primo apparire un paio d'anni fa. Rimangono però disponibili in formato A4 in alta qualità le stampe originali di alcune singole immagini raccolte nel volume: si possono richiedere tramite la sezione Prints del sito web del locale londinese.

https://twitter.com/MrPilatusP
https://www.cafeoto.co.uk/shop/category/Prints

28 giugno 2023

 

Un bel ritratto di Peter Brötzmann è tratteggiato nelle parole e nel ricordo personale di Richard Williams, un post di un paio di giorni fa presso il suo pregevolissimo The Blue Moment. Così l'esordio: "Brötzmann died last week in Wuppertal, his hometown, aged 82; the cause was chronic obstructive pulmonary disease, from which he’d suffered for some time, exacerbated by the arrival of Covid-19. His final public appearances were earlier this year at Café Oto in London. A formidable figure. Brötzmann was famous for the volume (in every sense) of his saxophone playing: not just the prodigious decibel level but the volume of notes and the volume of energy, urgency and passion that poured out of his alto and tenor saxophones, his clarinet and bass clarinet, and his Hungarian tarogato in countless live appearances and scores of recordings. He lived as hard as he blew, and there’s pathos in the thought that the ferocity of his playing over the course of 60-odd years may have contributed to his fatal illness."

27 giugno 2023

 

Sempre nel 2011 un ritratto di Peter Brötzmann efficace e abbastanza completo - pur tagliando corto, necessariamente - lo seppe offrire a inizio novembre il festival Music Unlimited a Wels (Austria) con uno speciale evento di tre giorni dal titolo Long Story Short, con il sassofonista impegnato in prima persona nelle complesse fasi della sua realizzazione e al quale aderirono in gran numero amici colleghi e collaboratori da ogni parte del mondo: Ken Vandermark, Mats Gustafsson, John Tchicai, Fred Lonberg-Holm, Michael Zerang, Paal Nilssen-Love, Johannes Bauer, Joe McPhee, Bill Laswell, Hamid Drake, Okkyung Lee, Masahiko Satoh, Keiji Haino e il figlio Caspar Brötzmann tra i molti altri. A documentare l'incredibile atmosfera creativa e partecipativa di quei giorni - oltre ai concerti ci furono anche la proiezione pubblica del film documentario Brötzmann e un'importante esposizione di opere grafiche, pittoriche e scultoree del Nostro - c'è un box di cinque cd prodotto da Trost Records. E c'è in dvd l'intero concerto dedicato dal Chicago Tentet più Otomo Yoshihide, Michiyo Yagi, Toshinori Kondo e Akira Sakata allo spaventoso terremoto e l'incidente nucleare di Fukushima occorsi nel marzo di quello stesso anno.

https://www.waschaecht.at/music-unlimited/archiv

26 giugno 2023

 

Un ritratto di Peter Brötzmann lo offrono, in dvd o sul web, due bei film documentari prodotti entrambi nel 2011 e circolati a suo tempo in vari luoghi di concerti e anche in alcune rassegne e sale cinematografiche: uno, Soldier of the Road, girato in varie occasioni in Europa tra il dicembre 2008 e il settembre 2009, è diretto da Bernard Josse, con le interviste e le fotografie di Gérard Rouy (CinéSolo); l'altro, registrato tra aprile e giugno 2011 a Wuppertal e Londra, in particolare al Cafe Oto, si intitola Brötzmann ed è opera di René Jeuckens, Thomas Mau e Grischa Windus (Siegersbusch).

https://hibou-anemone-bear.blogspot.com/Brotzmann/DVD

25 giugno 2023

 

Per ripercorrere la lunga traiettoria dell'impegno artistico, politico e musicale di Peter Brötzmann si può prendere come spunto iniziale il ritratto in movimento - ricavato da un'istantanea di Paul Lovens - che campeggiava all'ingresso delle mostre di qualche tempo fa a Monaco e Berlino dedicate all'etichetta Free Music Production (FMP), cui proprio il sassofonista diede vita con Jost Gebers nel 1968. E' la stessa immagine che fa da copertina al volume prodotto l'anno scorso da Markus Müller, curatore di quelle esposizioni, per Wolke Verlag: FMP - The Living Music, un corposo archivio di quattrocento pagine pieno di immagini, scritti, commenti e documenti - moltissimi dei quali riguardanti Brötzmann - volto a far conoscere l'entusiasmante storia dell'etichetta berlinese, il suo luminoso esempio e la sua evoluzione nell'arco di oltre quarant'anni, dai suoi primi passi fino alla cessazione delle attività nel 2010. 

This book is dedicated to the history of the music label Free Music Production (FMP), which from 1968 to 2010 achieved incomparable things as a Berlin platform for the production, presentation and documentation of music. Based on many conversations from over thirty years with key protagonists such as Peter Brötzmann or Jost Gebers, Markus Müller tells the success story of a musicians‘ initiative that emerged in the context of the 1968 ideas of self-organization and self-determination and worked successfully in an international network for over 40 years. Thematic focal points include formats developed by the FMP such as the Total Music Meeting and the Workshop Freie Musik, the production of recordings, relations with GDR musicians, FMP and women, the internationally groundbreaking collaboration with Cecil Taylor (to which a text by Diedrich Diederichsen is also dedicated), as well as FMP and its interdisciplinary border crossings. In doing so, the book builds on the major FMP exhibitions in Munich and Berlin curated by Müller, but in many aspects goes far beyond them. Thanks to unrestricted access to the FMP-Publishing Archive in Borken, countless first-published documents and photographs from the history of the FMP can be found. The 400-page, large-format book, designed by Double Standards, has more than 300 illustrations and presents the FMP as West Berlin’s most important cultural and cultural-political contribution to the 20th century.

24 giugno 2023

   

Soldier of the Road
(Peter Brötzmann, 1941-2023)





23 giugno 2023

 

Sempre all'Iklectik l'incontro di Winkhaus - Anna Homler, Adrian Northover e Dave Tucker - con Steve Beresford: Live in London, registrato nel settembre 2018, ora proposto da Scatter.

https://scatterarchive.bandcamp.com/live-in-london

22 giugno 2023

 

L'incontro di Max Eastley e Terry Day con John Butcher avvenuto all'Iklectik londinese qualche mese fa: ne riporta l'esito Angles of Enquiry, nuovo cd prodotto da Mark Wastell per Confront Recordings.

https://confrontrecordings.bandcamp.com/angles-of-enquiry

21 giugno 2023

 

Nell'anno dei suoi cinquant'anni di attività il Kronos Quartet prosegue le (auto)celebrazioni - dopo quelle di Amsterdam il mese scorso, con la presentazione integrale di Kronos 50 For The Future - con un festival di tre giorni in programma da domani a San Francisco, cui sono invitati a intervenire compositori amici e tre altri quartetti d'archi.

This year, Kronos Festival celebrates the diverse and dazzling array of works created for Kronos Fifty for the Future, a visionary commissioning, performance, education, and legacy project. Featuring pieces by Rhiannon Giddens, Philip Glass, Zakir Hussain, Angélique Kidjo, Terry Riley, Wu Man, and more, the Grammy-winning Kronos Quartet hosts the festival in multiple performances over three days, and is joined by fellow quartet innovators - Aizuri Quartet, Attacca Quartet, and Friction Quartet - plus special guests Rafiq Bhatia (guitar), Soo Yeon Lyuh (haegeum), sound artist and instrument-maker Victoria Shen, and student ensembles from the San Francisco Conservatory of Music.

First announced in 2015, KPAA’s Kronos Fifty for the Future has commissioned and published a collection of 50 new works for string quartet, creating an unprecedented resource for musicians around the world. Completed in 2022, the full Kronos Fifty for the Future library represents an ear-opening variety of stylistic and cultural perspectives. Through these pieces, players can develop skills that are fundamental to 21st-century repertoire while discovering a wealth of new compositional voices and ideas. Scores and parts, recordings, and supplemental materials for each work are available online for free. To date, these materials have been downloaded more than 30,000 times by visitors from 100+ countries and territories worldwide, reflecting the global reach of Kronos’ audience as well as the demand for a more expansive string quartet repertoire.

20 giugno 2023

 

Lo si attendeva fin dalla pubblicazione del primo volume: ora è pronto il secondo A Sight For Sore Eyes, il fantastico contributo di Aaron Tanner all'esplorazione dell'immenso universo iconografico dei Residents dagli esordi ai giorni nostri. Qui si va dall'epoca dell'indimenticabile Mole Show (1983) alle diverse versioni di Disfigured Night (1997), con dovizia di documenti rari o poco visti, gadget, sorprese aggiuntive e versioni alternative. Facile prevedere nella serie anche un terzo e un quarto volume (almeno)...

https://residents.com
https://www.melodicvirtue.com/collections/the-residents

19 giugno 2023

 

C'è assolutamente di che congratularsi con l'Artchipel Orchestra e con Jonathan Coe per l'uscita ora ufficiale di Suspended Moment, lo splendido album tratto dal loro concerto milanese del 30 ottobre 2021 che Matt Parker ha voluto pubblicare per British Progressive Jazz. Lo si potrà fare anche di persona, per esempio a Brescia il prossimo 10 luglio...

https://britishprogressivejazz.com/suspended-moment
https://www.jazzontheroad.net

18 giugno 2023

 

Con una conversazione con Bernard Hughes la scorsa settimana e una oggi con Penny Kiley ha ripreso le pubblicazioni la magnifica serie textcast (non podcast) di First Last Anything, ideata da Justin Lewis per dialogare di musica con una sorprendente serie di ospiti. L'appuntamento è settimanale, ogni domenica mattina.

"A series of conversations about music with people who make music, think about music, or simply love music. Or a combination of them. I decided on a format that was a shift away from ‘all-time favourite records’, like turning one’s collection into a museum piece. I thought it might be more interesting to focus on not only the past but the present. Not only, where you’ve been with music, but also where you might be now. And where you might be going. There’ll be a new conversation uploaded each Sunday morning. I hope you enjoy them."

https://firstlastanything.squarespace.com

17 giugno 2023

Richard Lee racconta per LondonJazz il ritorno di Mike Westbrook con Kate e la Uncommon Orchestra al Ronnie Scott's con i due splendidi concerti del Rossini Re-Loaded di pochi giorni fa. E sulle opportunità/difficoltà di sentire più spesso i lavori di Westbrook dal vivo in Regno Unito - specie quelli orchestrali o per grande organico - osserva: "It was while listening to the penultimate number, the Hymn for Liberty ('Tutto cangia') from William Tell, a stirring agit prop recalling the days of The Cortège, that set me thinking. Rossini Re-Loaded first saw the light of day as a European commission - prophets in their own land have always a hard time, jazz prophets, doubly so - and the increased hardships of recent years that musicians have to bear make touring this kind of work, even over a year, unbelievably difficult. So, all praise to everyone concerned for ensuring we can hear it again. But also reminding myself that it was first heard at the Proms in 1992, it struck me that this extraordinary music-making deserves the exposure that festivals command. The Proms missed a trick in not celebrating the 50th anniversary of Abbey Road with Mike’s Off Abbey Road setting; it could correct that by commissioning a reworked London Bridge (which I understand is in the Westbrook-works) or even a new Cortège to rouse us. Like Rossini Re-Loaded both explore our uneasy place in the world but at least do so with headlong arrangements & vertiginous soloing, courtesy of England’s finest living jazz composer. Wouldn’t it be good not to miss this trick?"

https://www.westbrookjazz.co.uk
https://londonjazznews.com/mike-westbrooks-rossini-re-loaded

16 giugno 2023

 

E in omaggio a Barbara Thompson (1944-2022) c'è First Light, prodotto da Jazz in Britain a sostegno delle cure per il Parkinson in Gran Bretagna e distribuito in concomitanza con il concerto in memoria della bandleader e sassofonista tenuto pochi giorni fa a Londra: tre distinte sessioni con tre diversi organici, datate 1971 e 1972, cui parteciparono tra gli altri Jon Hiseman, Norma Winstone, Neil Ardley, Ian Carr, Pete Lemer, Johnny Dyani, Laurie Allan, Kenny Wheeler, Henry Lowther, Don Rendell, Howard Riley, Jeff Clyne, Roy Babbington e Trevor Tomkins.

Specially produced by Jazz In Britain in partnership with Cure Parkinson’s and Temple Music with all net profits being donated to Cure Parkinson’s. Presented in a replica gatefold card sleeve, the album features three recently discovered, previously unreleased, early seventies Barbara Thompson sessions. The earliest session from 1971 features the first ever appearance of Group E and may be one of the very few times that Barbara played with Blue Notes bassist Johnny Dyani. The second session is also interesting in that it’s a fairly big, 12-piece, band including some very famous name soloists and consists of a three-part suite called The Awakening. Featured soloists are Barbara, Don Rendell, Henry Lowther (on violin) and Barbara’s husband Jon Hiseman. The third session is a very early version of the band Jubiaba, recorded nearly 6 years before their first album was released, and again features a superb group of musicians including Trevor Tomkins and Ian Carr.

15 giugno 2023

 

Settant'anni li compie tra poche settimane anche l'attivissimo John Zorn, che come allo scoccare di ogni decennio ha in serbo per sé un ricco programma di (auto)celebrazioni e omaggi. Per ora gli omaggi li offre lui - assieme a Bill Laswell - a tre dei suoi mentori adottivi, Pharoah Sanders, Milford Graves e Wayne Shorter: Memoria.

Towering figures of New York’s Downtown scene, Zorn and Laswell have been working together since the late 1970s. Following up on their acclaimed 2022 duo project The Cleansing, this new volume presents musical memorials to three artistic visionaries whose powerful legacies remain touchstones of creativity and artistic integrity. Here the music takes on more of an ambient edge, and is distinguished by telepathic improvisational interplay and a unique virtuosity. Three heartfelt tributes from one generation of mavericks to another, Memoria is a beautiful collection of modern improvisation at its best.

14 giugno 2023

 

Compie oggi settant'anni David Thomas. E per intuire cosa ne pensa si potrebbe citare il titolo della sua fortunata serie di podcast per Louder Than War: Stay Sick, Turn Blue. Auguri!

http://www.crocusbehemoth.com/index.html

13 giugno 2023

 

Otoroku, l'etichetta di casa del londinese Cafe Oto, decide di diffondere anche tramite Bandcamp il vasto catalogo di registrazioni effettuate in sede in quindici anni di attività. Molti sono documenti importanti di eventi spesso unici, pubblicati in digitale e anche in formato fisico in tiratura limitata, in cd oppure in vinile, divenuti via via delle ricercatissime rarità, come il Tree Dancing del quartetto con Lol Coxhill, Evan ParkerJoe Mcphee e Chris Corsano tratto dal concerto, a suo modo storico, del 10 marzo 2010: "This recording from the earlier years of Cafe Oto documents the impossible pairing of four contemporary giants. Its one of those miraculous one off groupings that reminds us why the venue opened in the first place."

12 giugno 2023

 

E chi lo ferma più Matt Parker di British Progressive Jazz? Non è ancora scattata l'ora X per Suspended Moment che già annuncia Starting Fires...

https://britishprogressivejazz.com

11 giugno 2023

 

E sempre a Londra sono in programma al Ronnie Scott's due imperdibili serate con il ritorno del Rossini Re-Loaded proposto da Mike Westbrook con Kate e la Uncommon Orchestra, qui in formazione solo leggermente diversa da quella che ha trionfato lo scorso ottobre a Lugo, in Romagna, nella splendida cornice del Teatro Rossini ahimè devastato dall'alluvione di poche settimane fa. Domani e dopodomani, con inizio alle ore 19.30.

Rarely has a ‘classical author’ proved so effectively open to the reinterpretation by a ‘jazz visionary’ - the variety and freshness of Rossini's original works disclosing unexpected glimpses, evoking exotic colours, describing suspended atmospheres, inviting irresistible crescendos and vigorous full orchestra. One finds hints of the expressive freedom of the Sixties in the deliberately ‘dirty’ sound that Westbrook creates in his brilliant arrangements, as well as the vigorous and unrestrained groove of the street bands. He even succeeds in reinforcing the already superb original work, highlighting the changes that intervened in the 200 years that separate the two composers - tenderness, melancholy and ardour as painted anew and afresh again. Changes in rhythm and atmosphere segue overwhelmingly from piece to piece, recreating the astonishment that Rossini’s works - soon to become part of humanity’s common heritage - must have caused at the time of their first public performances.

Westbrook’s concerts are now rare and all the more precious, due in part to the advanced age and also to the exacting care required for musical setups of such complexity: they’re quite a challenge too for his loyal musicians in the Orchestra, who nevertheless - as with Gil Evans’ orchestra players - are ready and willing to withdraw any other commitment they may have in order to play on these occasions. Surely none of them would want to miss the opportunity - and the pleasure - of playing some of the most exciting music of the century.

https://www.westbrookjazz.co.uk

10 giugno 2023

 

Serata pluridisciplinare e multisensoriale all'Iklectik londinese con un nuovo espisodio della Unpredictable Series ideata da Blanca Regina e Steve Beresford ormai una decina d'anni fa per esplorare e stimolare ogni plausibile connessione tra musica improvvisata, cinema, arti visive e performative. In sequenza a partire dalle ore 20.00 ci sono la presentazione di un lavoro di Julian Hand su alcuni arcani monoliti delle Ebridi Esterne (Callanish Audio Visual Research), una sessione collettiva di Tim Cowie e Christopher Thomas Allen e vari ospiti alle prese con un'impressionante varietà di strumenti audio e video attuali e obsoleti (The Consensual Hallucination: An Improvised Analog Audiovisual Experiment) e l'incontro audio/sonoro di Laetitia Sadier e Marie Merlet con Blanca Regina e Pierre Bouvier Patron sul terreno dell'ascolto profondo: In Dreams.

09 giugno 2023

 

Tra le più recenti proposte del Roulette - ora disponibile in video nel suo preziosissimo archivio on-line, oltre che su Vimeo e YT - c'è l'avventurosa performance in solo e in duo di Zeena Parkins e Laetitia Sonami, andata in scena lo scorso 17 maggio.

New York-based electro-acoustic composer/improviser/educator, Zeena Parkins is a pioneer of contemporary harp practices. Through the use of expanded playing techniques, object preparations, and electronic processing she has helped to re-situate and re-define the instrument’s capacities. Concurrently, Parkins self-designed a series of one-of-a-kind electric instruments. She leans into the harp’s physical limitations pushing into its impossibilities. In her compositions, Parkins utilizes collections, lists, recombination, historic proximities, geography, tactility, and movement. Sonic presence, history, and personality is revealed in feedback, overtones, timbral shifts, gestural intervals, perception, and residues. Honors include a Guggenheim Foundation Fellowship in Composition, a Foundation of Contemporary Arts Fellowship to Artists, a Doris Duke Artist Award, and three New York Performance Awards for her work with dance (“The Bessie”). Parkins holds the Darius Milhaud Chair in Composition, at Mills College.

zeenaparkins.com

Laetitia Sonami is a pioneering sound artist and performer known for her innovative use of technology. Sonami studied with Eliane Radigue in the late seventies and soon after moved to the United States to continue her studies with Joel Chadabe, David Behrman and Robert Ashley. A pioneer in wearable technology, she created the lady’s glove in 1991 and performed world-wide with this unique instrument for 25 years. She has since been applying machine learning to real time audio synthesis with her most recent instruments the Spring Spyre and the lady’s ball. Sonami’s work often explores themes of presence and the relationship between body and technology. Her performances are known for their meditative, immersive qualities. She has exhibited and performed her work at major international festivals and venues and has also taught and mentored many young artists in the field.

https://sonami.ne

08 giugno 2023

 

Compie quarant'anni uno degli indiscussi capolavori di Robert Ashley (1930-2014), l'opera televisiva Perfect Lives arrivata dopo varie fasi evolutive alla sua prima trasmissione nel 1984, in Gran Bretagna per Channel Four. Presto tornerà disponibile presso Lovely Music, stavolta in Blu-ray e in alta definizione digitale, dopo aver visto la luce nel corso degli anni in diversi formati, inclusi libri, audiocassette, vhs e dvd (e in singoli episodi su YT): a New York se ne programma una proiezione integrale pubblica domani sera al Roulette, con alcuni attori e musicisti protagonisti presenti sul palco e in sala.

At the center of this landmark work first completed for broadcast in 1983 is the hypnotic voice of Robert Ashley, whose continuous song narrates the events of the story, supported by “Blue” Gene Tyranny’s piano inventions and choral commentary by Jill Kroesen and David Van Tieghem. The opera follows two musicians who have come to a small town in the Midwest to entertain at the Perfect Lives Lounge, fall in with two locals, and hatch a plan to remove a sizable amount of money from The Bank. If they are caught, it will be a crime - but if they are not, it will be Art.

Ashley, Tyranny and Peter Gordon first performed three of the opera’s seven episodes at The Kitchen in January 1978, leading Carlota Schoolman and Mary Griffin to invite Ashley to make the work for television. John Sanborn came on board as Television Director. A year later, two more episodes had been added for performances at DTW. The first presentations of all seven episodes were in the fall of 1980 at the Mickery Theater, Amsterdam, followed by the Festival d’Automne in Paris.

After three years of fund-raising and development and continual touring, the Kitchen obtained finishing funds from Great Britain’s Channel Four, and Perfect Lives was completed in the fall of 1983. SInce then, the opera’s reputation has grown. Lovely Music made it available on CD and DVD, and there were numerous closed-circuit screenings and two major publications of the opera’s libretto (Burning Books in 1991 and the Dalkey Archive Press in 2011).

While Ashley and his cohort stopped performing the piece live in 1983, at least four performance ensembles (Varispeed, Matmos, Trystero, and Alex Waterman’s Spanish language Vidas Perfectas) created live versions of the opera, arrangements inspired by the Perfect Lives video. Lovely Music commissioned an HD upgrade of Perfect Lives from Dean Winkler, and Lovely’s new Blu-Ray package will be released in May 2023.

07 giugno 2023

 

Altre eccezionali esplorazioni sonore sono quelle suggerite in Some Days in the Life of a Tree da Lutz Glandien, finalmente tornato dopo lungo periodo a pubblicare per ReR. Così ne scrive Chris Cutler: "Some Days in the Life of a Tree weaves together layers of acoustic instruments, environmental sounds and state of the art digital processing, to create a chiaroscuro of otherworldly scenes - unfamiliar, but organic and acoustic at root - that conjure a world from a wide archive of recordings: spoken words, wind turbines, machinery, tractors, water, waves, aquarium pumps, crockery and glasses, laboratory sounds, a lobotomy saw, weapons, lasers, a heart monitor, an intensive care unit; computer sounds, forest sounds, the felling of a tree, steps, various birds and insects, whales, dolphins, a walrus, a fox, a hares, frogs, monochords, a clarinet, a tuba and small percussion. With an approach to sound that owes more to contemporary cinema than music, this is a work both allusive and immersive that will reward hi-fidelity listening."

https://lutzglandien.com
https://tinyurl.com/Glandien

06 giugno 2023

 

Nuovo episodio delle avventurose esplorazioni cosmico/progressive di Dave Newhouse con Moon X, narrato e illustrato come il precedente Zap! nel miglior stile sci-fi comics: The New Prometheus.

https://davenewhouse.bandcamp.com/the-new-prometheus

05 giugno 2023

 

Ad Orlando, in Florida, qualcuno ascolta The Rotters' Club per la prima volta in vita sua. E lo dice a tutti.

https://richardsinclairsongs.bandcamp.com/the-rotters-club

04 giugno 2023

 

Altro impareggiabile sito web che continua a presentare materiali di assoluto interesse è il Phil Miller-The Legacy, naturalmente: in una delle sue sezioni più apprezzate (Master Classes) Fred T Baker illustra le composizioni del compianto chitarrista spiegandone in dettaglio le caratteristiche con dimostrazioni e dovizia di esempi. Tra le più recenti aggiunte c'è Underdub, dall'amatissimo The Rotters' Club (Virgin, 1975): "Underdub will be welcomed by a lot of visitors to this site - scrive Herm - as it is a very familiar piece made popular with Hatfield And The North. Fred has produced four videos for this masterclass. In the first one he uses his JamMan to produce a duo performance of Underdub. In the second he takes us through the score for the melody and the form. The third one uses the score for the rhythm guitar part and the fourth explores ideas for improvisation."

03 giugno 2023

 

Alla soglia dei suoi vent'anni l'impareggiabile sito web Une discographie de Robert Wyatt continua a presentare materiali wyattiani di assoluto interesse, che l'autore Jean-Paul Marillier recupera pazientemente tra rassegna stampa e discografia ufficiale (e non) della più varia provenienza, storica e attuale, collezionando articoli, recensioni, omaggi, rarità, immagini, brani e testi inediti, collegamenti e mille altre preziose curiosità. E ad allietare l'ascolto ci sono le sorprese casuali di Radio Robert. Grazie Jean-Paul!

http://www.disco-robertwyatt.com

02 giugno 2023

 

Jordi Via, David Pintos, Carles Pinós e Carlos Romeo ai microfoni di Subterranea - una consolidata serie di podcast orientata a progressive e art rock ospitata da Ivoox - per ascoltare insieme e discutere di Soft Machine. Per cinque ore, per ora: "En este primer programa se seguirá la trayectoria de la formación desde su prehistoria cuando algunos de sus integrantes militaban en The Wilde Flowers, su fundación en junio de 1966, sus primeros sencillos y maquetas junto a todos sus discos de estudio entre 1968 y 1975, lo cual incluye tanto sus primeras grabaciones como los cinco álbumes editados por Columbia, hasta la primera obra publicada por el sello EMI-Harvest, el afamado Bundles. Una trayectoria larga y compleja ya en lo musical como en lo personal."

01 giugno 2023

 

Chi vuole risentire e rivedere David Thomas che presenta il nuovo album dei Pere Ubu - il titolo è Trouble On Big Beat Street, uscito or ora per Cherry Red Records - può trovare su YT la conversazione che l'altro giorno ha tenuto in diretta streaming presso Bandcamp assieme a Kiersty Boon. Chi può andare a vedere e sentire il gruppo di persona, meglio ancora: David Thomas con Keith Moliné, Gagarin, Alex Ward, Kiersty Boon e Andy Diagram, domani al RichMix in Bethnal Green, a Londra.