Tra le parole care che un po' sollevano dal peso di un lungo periodo difficile ci sono quelle di Louis Philippe, che proprio in conclusione d'anno consegna un album - Thunderclouds, con The Night Mail (Ian Button, Andy Lewis e Robert Rotifer) - e un concerto - pochi giorni fa al Rimshot Studio di Sittingbourne, con ospiti Danny Manners e Rachel Hall - da non dimenticare: "To all of you, thank you for your support throughout this toughest of years, which I hope our music has helped you to live through. Here is a little present from Robert, Ian, Andy, Danny, Rachel and me: an excerpt from our 16 December performance at Rimshot Studios, The Man Who Had It All. My very best wishes to all of you!"
30 dicembre 2020
Anche per Thomas Jean Henri si conclude un anno musicalmente da incorniciare, con il successo dell'album di esordio del suo Cabane, Grande est la maison, e una deliziosa antologia di dediche e consigli suggeriti da amici e collaboratori, The Remakes Series.
29 dicembre 2020
A chiudere un anno che ha riservato non poche attenzioni al ritorno del suo Orwell con Parcelle brillante, Jérôme Didelot raccoglie una manciata di cover e brani altrimenti inutilizzati e li offre in dono ad amici e sostenitori in un grazioso mini-album a tema stagionale: Sunny Songs for Winter.
28 dicembre 2020
E un bel dono al Cafe Oto lo fa anche Maggie Nicols, consegnando al catalogo Takuroku - al numero 100 - il suo primo vero titolo da solista in una carriera intensa e lunghissima: Creative Contradiction: Poetry, Story, Song & Sound.
While Maggie Nicols might be best known as an improviser, most notably in the Spontaneous Music Ensemble, Feminist Improvising Group and more recently with the likes of Les Diaboliques, her talents stretch into song, dance, poetry, performance and composition. This release, modestly recorded on her computer after teaching herself how to use Garageband during lock-down, brings forth her doubts, anxieties, loves and desires in a 13-part musical journey. Webbed through piano ballads, playful improvised ditties, stories, poetry and multi-layered vocal arrangements, Creative Contradiction feels like a long-overdue catch up with a close friend. There's reminiscing, there's laughter, there's tears, there's chatter that floats on and off topic, there's things shared you don't feel comfortable sharing with others. When the world around us makes these sorts of relationships difficult or rendered void, intimacy through art can feel like an act of generosity: a hand outstretched in the darkness.
https://cafeoto.co.uk/shop/maggie-nichols-creative-contradiction-poetry-story
27 dicembre 2020
Vicki Bennett - ovvero People Like Us - ne fa dono al Cafe Oto, e il Cafe Oto ne fa dono a tutti noi: Holiday Mix.
Under the name People Like Us, artist Vicki Bennett has been making work available via cd, dvd and vinyl releases, radio broadcasts, concert appearances, gallery exhibits and online streaming and distribution since 1992. Bennett has developed an immediately recognisable aesthetic repurposing pre-existing footage to craft audio and video collages with an equally dark and witty take on popular culture. She sees sampling and appropriation as folk art sourced from the palette of contemporary media and technology, with all of the sharing and cross-referencing incumbent to a populist form. Embedded in her work is the premise that all is interconnected and that claiming ownership of an “original” or isolated concept is both preposterous and redundant.
26 dicembre 2020
Billie Bottle e Viv Goodwin-Darke riprendono a modo loro, con garbo furbetto e malizioso, il bonario vade retro che qualche anno fa il celebrato Sufjan Stevens intimò al più logoro simbolo del consumismo natalizio, Babbo Natale: Get Behind Me, Santa! Ne fanno uno dei contributi alla variopinta kermesse che annualmente si celebra pescando dall'immenso canzoniere natalizio del giovane e fortunato cantautore americano. A guidarlo pochi giorni fa, in un'edizione tutta da remoto via Zoom, c'era anche il redivivo Dean Brodrick, rivelatosi tra un collegamento e l'altro gran sapiente di unicorni e relative abitudini...
25 dicembre 2020
24 dicembre 2020
Il disco è di qualche anno fa, ma la stagione naturalmente ispira a un nuovo ascolto, almeno in parte: per esempio Hell's Bells e Jesus Maria, tra i tanti canti della tradizione i due originali bleyani di Carla's Christmas Carols.
https://ecmreviews.com/carla-bley-carlas-christmas-carols-watt-35
23 dicembre 2020
22 dicembre 2020
Per altri affettuosi omaggi a Zappa non c'è che da attingere alle divergenti - e divertenti - produzioni di Cordelia Records, con almeno una dozzina di titoli accumulati negli anni, tutti ancora disponibili.
21 dicembre 2020
In omaggio a Frank Zappa nel dì del suo ottantesimo compleanno Hobo sceglie il classico (e il prelibato): Echidna's Arf (Of You).
20 dicembre 2020
E un accurato, ehm, studio sui misteriosi diari del misteriosissimo N Senada è stato condotto da Andrew Hook e pubblicato recentemente dall'Eyeball Museum: O For Obscurity, Or, The Story Of N. Il volumetto, oggi alla sua seconda edizione, è distribuito da Psychofon Records. Ne illustra l'origine l'autore stesso su YT.
O For Obscurity, Or, The Story Of N is a biography of The Mysterious N. Senada, the Bavarian musician who influenced the early music of The Residents, drawn from material discovered in the band’s archives long after Senada’s death. Working from encrypted diaries, Andrew Hook has managed to piece together Senada’s life from his beginnings in the Bavarian forest to his death in a nondescript hotel room. Focusing on the creative development of Pollex Christi whilst also illuminating the inspiration behind Eskimo, this book forms a unique insight into the mind of the man and his theories of Obscurity and Phonetic Organisation which so heavily influenced and defined The Residents.
19 dicembre 2020
https://residents.com/historical/inbetweendreams
https://www.cherryred.co.uk/in-between-dreams-live-in-san-francisco
18 dicembre 2020
Dall'intrico di materiali Residents parzialmente o completamente inediti che perfino la metodica serie pREServed fatica a dipanare, l'austriaca Klanggalerie estrae due collezioni di discreto pregio e di sicuro valore archivistico: Anganok e Beautiful Eyes.
http://www.klanggalerie.com/gg354
http://www.klanggalerie.com/gg356
17 dicembre 2020
A Merry XTCmas: due puntate in classico spirito natalizio - ma con scelte e indicazoni non del tutto ovvie - per gli appassionati di XTC e compagnia cantante, tra cui Martin Newell, Chris Butler, Andy Partridge in persona e Mark Fisher, autore di due fondamentali volumi sul gruppo e coordinatore della bella serie di podcast What Do You Call That Noise?
16 dicembre 2020
E un regalo splendido, anche al di là di personalissime coincidenze, lo fa oggi Louis Philippe: dal vivo on demand dal Rimshot Studio di Sittingbourne (nel Kent, non lontano da Canterbury) assieme a The Night Mail e ad altri graditi ospiti. Wheee!
15 dicembre 2020
Altra idea per un bel regalo a se stessi potrebbe essere il volume con cui si inaugura una ricca e promettente serie di documenti d'archivio scelti e curati in prima persona da Joni Mitchell: si inizia cronologicamente con The Early Years (1963-1967).
14 dicembre 2020
13 dicembre 2020
Gioia massima per i crimsoniani in questo periodo rimane comunque la pubblicazione del lussuoso box The Complete 1969 Recordings, con tutto quello che c'è da sapere e (ri)scoprire su In The Court Of The Crimson King offerto in multipla versione in ventisei dischi assieme a un'estesa collezione di note, documenti, immagini d'epoca e vari souvenir. Ancor più grande, se possibile, la gioia di chi ne vincerà una copia partecipando al gioco a quiz ad esso collegato...
12 dicembre 2020
Ed è festa per molti crimsoniani anche per la pubblicazione integrale delle registrazioni in progress effettuate a febbraio e marzo 1970 presso i londinesi Wessex Studios, quelle che avrebbero poi condotto a In The Wake Of Poseidon.
11 dicembre 2020
Molti i fan in festa, grandi e piccini, per i cinquant'anni di una pietra miliare dell'intera epopea crimsoniana, solo tardivamente riabilitata dal suo stesso principale autore: Lizard. Ne ricorda alcune vicende Sid Smith, riprendendo sul DGM Live un pezzo di qualche anno fa dove riportava annotazioni e commenti raccolti da Keith Tippett, Nick Evans, Robin Miller e Jon Anderson.
10 dicembre 2020
I nuovi titoli di Bob Drake, Brian Woodbury, Alan Jenkins, Thomas Dimuzio, The Remote Viewers, l'omaggio a Miniatures, la collezione in tre volumi The Fred Frith Story, il libro di Peter Blegvad, quelli di Chris Cutler e di Charles O'Meara: tutto questo - e molto altro - nell'aggiornamento di dicembre al megacatalogo ReR.
09 dicembre 2020
Dopo gli ultimi ritocchi di appena pochi giorni fa è pronto il nuovo album di Bob Drake, prodotto nel suo studio a La Borde Basse, Caudeval (Francia) in totale solitudine, tranne una fugace apparizione in voce di Chris Cutler: il titolo è Planets & Animals, lo si trova in digitale via Bandcamp o in cd presso ReR Megacorp. Le splendide immagini sono opera ancora una volta di Joe Mruk.
http://www.bdrak.com
https://bdstudio.bandcamp.com/album/planets-and-animals
08 dicembre 2020
Riappare dieci anni dopo via Bandcamp uno dei singoli più rari e autoaffermativi nella variegata produzione di Bing Selfish: Self Knowledge e Production Manager. Di grande impatto oggi come allora il messaggio della campagna promozionale: "You no longer need to get hold of or study the Tibetan Book of The Dead. You can learn much more by grabbing this single. Also useful for production managers."
07 dicembre 2020
Ospite illustre di uno degli appuntamenti del mercoledì del Desuk - The Duke Ellington Society UK - è stato lo scorso 2 dicembre Mike Westbrook. Con lui c'erano Antony Pepper, Frank Griffith e Chris Topley. La lunga conversazione, ricca di indicazioni, esperienze, ricordi personali e suggerimenti d'ascolto, è ora conservata online: https://vimeo.com/487782829
06 dicembre 2020
Oggi si potranno seguire gli attuali Soft Machine - John Etheridge, Theo Travis, Roy Babbington e John Marshall, stasera però rimpiazzato da Nic France - al Ronnie Scott's Jazz Club di Londra, dal vivo di fronte a un limitatissimo pubblico in presenza e in streaming a partire dalle ore 20.00 locali.
https://www.ronniescotts.co.uk/artists/livestreaming-tonight-soft-machine
05 dicembre 2020
Il concerto dei Soft Works al Namba Hatch di Osaka dell'11 agosto 2003 diventa Abracadabra in Osaka, doppio album prodotto da Leonardo Pavkovic con massima cura e giustificato orgoglio, visto che anche da lì prese il via la sua incredibile avventura personale e professionale con MoonJune Music e MoonJune Records. Il quartetto comprendeva Elton Dean, Allan Holdsworth, Hugh Hopper e John Marshall, poco prima che con l'ingresso di John Etheridge al posto di Holdsworth il progetto si trasformasse in Soft Machine Legacy.
Ricorda Leonardo: "In collaboration with Ken Kubernik, Abracadabra (up until now, the lone release by this exquisite lineup) was the first project I ever produced. Unfortunately, the career of the late, great Allan Holdsworth had its fair share of peaks and valleys. After a dozen shows in Japan and Italy, and festival gigs in the US and Mexico, Allan decided to bow out. [Shortly thereafter, he was replaced by UK guitar virtuoso, John Etheridge, which gave birth to 'Soft Machine Legacy.' (... and which has more recently adopted the original 'Soft Machine' moniker.)] Although sadly short lived, the creation of this progressive supergroup fundamentally changed my entire existence. Despite the lone studio album and only a small handful of live performances, the progressive genre is graced by our foresight to have recorded several of these shows. Abracadabra in Osaka represents the best of these recordings: serving as a living testimony of true musical icons, the group which unknowingly became the seed which would sprout, grow and blossom into MoonJune Records and MoonJune Music."
https://moonjune.com
https://softmachine-moonjune.bandcamp.com/album/abracadabra-in-osaka
04 dicembre 2020
Fred Frith e Sudhu Tewari presentano le loro più recenti creature sonanti, frutto del lavoro degli utlimi due mesi, e ne svelano le insospettabili virtù nel corso di Prototypes II, evento in streaming promosso un paio di giorni fa per la serie 'Virtual Window Gallery' dal Center for New Music di San Francisco.
https://livemusicproject.org/center-for-new-music-fred-frith-sudhu-tewari
https://centerfornewmusic.com/event/fred-frith-sudhu-tewari-prototypes-ii
03 dicembre 2020
E' pronta per Uniformbooks l'edizione completa di Imagine, Observe, Remember, uno dei progetti più importanti - e di più lunga elaborazione - di Peter Blegvad. Un'autentica meraviglia.
Peter Blegvad is a musician, songwriter, graphic artist, writer, teacher and broadcaster. Born in New York, he lives in London with his wife, the painter Chloë Fremantle. He has been writing and recording music since the mid 1970s with Slapp Happy, Faust, Henry Cow, the Golden Palominos, John Zorn, Andy Partridge and others. His latest album, Go Figure (2017), and The Peter Blegvad Bandbox (2018) were both released on the ReR MegaCorp label. As a broadcaster, he created many dozens of ‘eartoons’ (audio cartoons) for BBC Radio 3, winning a Sony award in 2003. He won another in 2012 for Use It Or Lose It a radio play about dementia made with composer Iain Chambers. His comic strip, The Book of Leviathan, is published in the UK by Sort Of Books and is also available in Mandarin, Cantonese and French.
His life-long epistemological project, Imagine, Observe, Remember, was begun in 1975. Related works have been exhibited in Kunstverein Hannover and Kunsthalle Düsseldorf (2004); in the Kunsthalle Luzern (2007); in Extra City, Antwerp (2010); West Den Haag; Eigen & Art Lab, Berlin (2017); and elsewhere.
He taught creative writing at Warwick University, was Senior Tutor in Visual Writing at the RCA, and has taught at other institutions in the UK and abroad. In 2000 he was awarded the Ordre de la Grande Gidouille by the Collège de ’Pataphysique, Paris, and in 2011 was elected president of the London Institute of ’Pataphysics.
02 dicembre 2020
Dal festival belga Ars Musica proviene invece il concerto di John Greaves 'Songs from now, songs from then...' tenuto nel corso della maratona sonora dello scorso 21 novembre presso Les Brigittines a Bruxelles. Molti i classici in scaletta: The Trouble of Happiness, The Green Fuse, Air de la lune, Séguidille, l'infallibile tripletta Walking on Eggshells, The Same Thing e Dead Poets, La lune blanche, Chanson d'automne, Summer on Ice e in crescendo The Price We Pay, Bad Alchemy e Kew.Rhone.
01 dicembre 2020
Musicians from west London collective Way Out West plus guest Tony Kofi present 'Music of Protest'. Drawing on the tradition of music with a political content, the programme includes pieces by jazz master and activist Charles Mingus, a setting of William Blake's poetry by Mike Westbrook, material from the repertoire of The Liberation Music Orchestra, instrumental versions of songs by Victor Jara, and from the British folk tradition, Leon Rosselson’s ‘The World Turned Upside Down’, which tells the story of The Diggers. In 1650 The Diggers (also known as The Levellers) created their first collective on St George’s Hill, Walton-on-Thames.
https://wowjazz.org
https://youtu.be/66zyGLLXK24
https://efglondonjazzfestival.org.uk
30 novembre 2020
Viene presentato ufficialmente oggi pomeriggio nella rassegna di podcast Jazz South Spotlight il brano Says The Duke (remembering Duke Ellington) cui hanno lavorato nei mesi scorsi - in modalità da remoto - Kate Westbrook e la sua Granite Band, con Roz Harding, Jesse Molins, Matthew North, Billie Bottle, Coach York e naturalmente Mike Westbrook. Il brano, un blues eterodosso di una ventina di minuti circa, sarà accompagnato da una breve conversazione di Kate con il curatore della serie, Kevin Le Gendre, per essere poi disponibile integralmente tramite Bandcamp.
Scrivono Kate e Mike: "At a time of crisis, public or personal, a jazz musician will often turn to the blues. Duke Ellington once said, when asked how he dealt with the problem of racism “I write another blues”. The threat of Covid-19 led to the cancellation of all our performances, including a tribute to Ellington at Ronnie Scotts on his birthday, April 29th. In response to the situation, we were given by Jazz South the opportunity to write and record a new piece for the Granite Band. We decided to follow Duke’s example and ‘write another blues’. Says the Duke is not a blues in any conventional sense. It does not break down into the familiar 12 or 8 bar choruses. In fact the basic ‘chorus’ is 88 bars long. Yet it is faithful to the mood and spirit of the blues. The lyrics of Says the Duke evoke our memory of the Ellington Orchestra’s final concert in London, at the Rainbow in 1973. Cootie Williams, Paul Gonsalves and Harry Carney were still there and in great form. In our piece there are quotes from the Duke himself, references to his compositions and name-checks for his legendary musicians."
https://www.westbrookjazz.co.uk/katewestbrook/saystheduke.shtml
https://katewestbrook.bandcamp.com/says-the-duke
https://jazzsouth.org.uk/jazz-south-spotlight-a-podcast-series
28 novembre 2020
Prima un ripasso generale - se ne incarica Ted Hayton - e poi un approfondimento specifico (Drizzle Cloaks): per il loro seminario a distanza Dave Stewart e Barbara Gaskin propongono questo mese una ripresa di Star Clocks, con un saluto di incoraggiamento ad allievi e studenti: "...hope you're keeping well and fending off the winter chill, germs, boredom, conspiracy theorists, mendacious politicians, alien invasions and other undesirable items...".
27 novembre 2020
La pubblicazione dei video tratti dai concerti tenuti al Vortex londinese il 6 gennaio 2019 in omaggio al compianto Phil Miller giunge ormai a compimento presso il sito Phil Miller-The Legacy. Per comodità di consultazione i video rimangono tutti accessibili individualmente, ma ora li si trova anche organizzati in duplice sequenza: Miserable Man, Fools Meeting, God Song, Underdub, Nowadays A Silhouette, Calyx e Hatfield Medley nella prima playlist, Eastern Region, Second Sight, Delta Borderline, Folk Dance, The Fox, Truly Yours, Green And Purple, Your Root 2 e Nan True’s Hole nella seconda. A Life in Music. Yeah.
26 novembre 2020
Un paio d'ore con le musiche di Ennio Morricone in un omaggio poco convenzionale proposto da Christophe Petchanatz (cioè Klimperei) e realizzato con il contributo di una miriade di amici e collaboratori, vicini e lontani: Tributes.
https://klimperei.bandcamp.com/album/ennio-morricone-tributes
25 novembre 2020
Disponibile via Bandcamp in forma leggermente diversa - e con diverso titolo, 7 Compositions - vede la luce anche in cd il nuovo affascinante lavoro dei Remote Viewers, Let The City Sleep, concepito e realizzato in tempo di pandemia con modalità e risultati sorprendenti anche agli occhi degli autori stessi: "These compositions began life as pieces written by Petts for various instrumental combinations, mostly focussed around reed instruments and double bass; in normal times we would have rehearsed these pieces with the allotted instruments, maybe played some concerts and then recorded. But, circumstances this year meant there was no way to get musicians together for rehearsals, much less perform concerts. And so the idea arose for Edwards to take the original scores as a starting point, re-work them using computer and electronic based sounds and arrive at different musical conclusions." Con David Petts e John Edwards ci sono Caroline Kraabel, Sue Lynch e Adrian Northover.
http://www.theremoteviewers.com
https://tinyurl.com/y5bffm7d
https://johnedwards.bandcamp.com/album/7-compositions
24 novembre 2020
Il concerto di metà febbraio al Cafe Oto londinese - all'epoca in cui i concerti vi si potevano ancora svolgere - offrì al gruppo l'occasione per ricomporsi dopo oltre ventisette anni di strade separate e carriere parallele. Da quell'incontro è tratto Bean Soup and Bouquets, album della Eddie Prévost Band pubblicato da Matchless Recordings: con Prévost sono Geoff Hawkins, Gerry Gold e Marcio Mattos.
https://www.cafeoto.co.uk/events/eddie-prevost-band-reunion
https://matchlessrecordings.com/music/bean-soup-and-bouquets
23 novembre 2020
Sarà il Cafe Oto con la sua Otoroku a rimettere in circolazione in copia conforme il box antologico che Incus produsse oltre trent'anni fa radunando i primi quattro album in solo di Evan Parker pubblicati dall'etichetta (Saxophone Solos, The Snake Decides, Monoceros e Six of One) più una scelta di brani inediti e un libretto di Paul Haines. Anche stavolta la tiratura sarà limitata: Collected Solos.
https://www.cafeoto.co.uk/shop/evan-parker-collected-solos
http://www.efi.group.shef.ac.uk/labels/incus/parkcoll.html
22 novembre 2020
Carla Bley dirige la Liberation Music Orchestra di Charlie Haden in uno splendido medley realizzato in video a inizio anno - ma diffuso solo ora - con tutti i musicisti in isolamento e a distanza: Time/Life per Ruth Cameron, vedova del compianto bassista, e We Shall Overcome.
21 novembre 2020
In attesa di una ristampa in vinile, il suo primo album - rarissimo, uscito in poche copie per l'olandese Apollo Records nel 1987 - riappare provvisoriamente via Bandcamp, e la prima a esserne sorpresa (e felice) è lei stessa, Shelley Hirsch: "Hooray!! Cleek Schrey put Singing, my first mostly solo record, up on Bandcamp. This very limited edition album got wonderful reviews when it was released long ago, on the Apollohuis Label (Netherlands), was sold out and is currently out of print. Have thought of having it rereleased on vinyl, but here it is for now. Me multitrack vocals and duos with David J. Simons and Samm Bennett."
20 novembre 2020
Forzatamente assente dalle scene dal vivo almeno fino a giugno 2021 ('and who knows if that is realistic') Fred Frith non fa però mancare la sua presenza nelle uscite discografiche presso varie etichette: oltre alla riedizione per opera dell'austriaca Klanggalerie dello storico French Gigs in duo con il compianto Lol Coxhill - aumentata anche rispetto alla precedente ripresa in cd da parte di Ayaa - c'è in vinile per la canadese Tour de Bras Fanfarissimo, un duo con Benjamin Vergara, e per la francese Eux Saem un quartetto con Clara Weil, Tom Malmendier e Anil Eraslan, This or Here and That. Via Bandcamp c'è anche Lock Me Up, Lock Me Down, un fugace incontro in trio con Sudhu Tewari and Cenk Ergün recuperato a sorpresa da quest'ultimo - con attualissimo titolo - a dieci anni dall'evento.
19 novembre 2020
Si tiene nella sola giornata di domani - in versione ridotta rispetto al progetto iniziale, e necessariamente in videoconferenza, dalle 9.00 alle 18.00 - l'atteso convegno sulla cosiddetta scena di Canterbury promosso presso l'Università di Strasburgo (Francia) con il titolo Soft Machine, Robert Wyatt et la scène de Canterbury: un regard différent sur le rock dans les années 1960 et 1970. Vi intervengono esperti e studiosi di varia età e nazionalità - tra questi Aymeric Leroy, Alberto Popolla, Marek Jezińsky, Vincenzo Caporaletti, Ruben Marzà, Jacopo Costa, e c'è anche John Greaves - impegnati a comporre in prospettiva multidisciplinare i diversi approcci musicologici, culturali, sociologici e letterari alla materia. Si può partecipare previa iscrizione tramite Zoom.
Du point de vue musical, la diversification stylistique des groupes de Canterbury est telle qu’il semble difficile de parler d'un véritable genre de musique unitaire: en effet, le rock ne représente qu'une koïné linguistique à partir de laquelle les artistes en question recherchent leurs propres langages, en passant par le psychédélisme et les montages sonores, en s'inspirant tantôt du free jazz, tantôt d'une écriture proche du minimalisme, ou encore en choisissant les chemins d'un songwriting pop teinté d'humour.
Les points communs de cette 'scène' (les guillemets s'imposent) sont à chercher plutôt en dehors des traits stylistiques proprement dits: tout d'abord dans l'existence d'un réseau de relations (humaines en premier lieu, puis professionnelles) entre ces musiciens, dont témoignent les nombreuses collaborations musicales transversales et qui a permis de les identifier comme un regroupement d'artistes plutôt unitaire. En second lieu, dans l'attitude des groupes et des musiciens de Canterbury généralement caractérisée par un understatement qu’on pourrait définir comme 'typiquement' britannique, qui les éloigne à la fois des postures flamboyantes des vedettes du rock, mais aussi de l'intellectualisme souvent affiché dans les contextes des musiques savantes 'contemporaines' et du jazz.
Ce colloque, dont les langues seront le français et l’anglais, se propose comme un moment de rencontre, de débat et d'approfondissement autour de cette scène de Canterbury. Les organisateurs envisagent de lui donner une dimension pluridisciplinaire qui permettra d’aborder autant les sujets proprement musicologiques ou musicaux que ceux relatifs aux aspects sociologiques, culturels, littéraires, voire économiques.
18 novembre 2020
Tali e tante le recenti novità acquisite sul fronte wyattiano - discografia, rassegna stampa, interviste, recensioni, materiali audio e video - che Jean-Paul Marillier ha voluto anticipare di qualche settimana l'aggiornamento periodico al suo meraviglioso sito web Une discographie de Robert Wyatt (anche tramite newsletter, la numero 50): http://www.disco-robertwyatt.com
17 novembre 2020
A festeggiare il compleanno di Alfreda Benge si è unita giorni fa anche l'Hypergallery di Henley-On-Thames (Regno Unito), facendo sapere di avere ancora a disposizione qualche speciale copia di Different Every Time autografata da Alfie assieme a Robert Wyatt. Sono rimasti anche alcuni esemplari delle stampe di Shleep, Dondestan, Comicopera e Alice in Wonderlands.
https://hypergallery.com/collections/alfreda-benge
https://hypergallery.com/blogs/profiles/alfreda-benge
16 novembre 2020
Altro celebre lavoro di Steve Reich di cui Boosey & Hawkes detiene la partitura è Variations for Winds, Strings and Keyboards (1979), indicato da Dale Berning Sawa - all'interno di un suo articolo per The Quietus sulle musiche ritenute più adatte per il lavoro da casa, anche in tempi di pandemia - come uno dei preferiti da Jonathan Coe: "The British satirist Jonathan Coe used to listen to music all the time while writing – unobtrusive early 20th century classical; ECM-style chamber jazz – but has recently found the quiet more conducive. "The perfect place to write," he said in an email, "is a train. I love the way the landscape rolls by outside the window, changing in ways which are subtle and slow but not too compelling. Something to look at if you need to, but which can also be ignored." The musical equivalent, and his all-time favourite piece to work to, is Steve Reich’s Variations for Winds, Strings and Keyboards."
15 novembre 2020
La partitura completa di uno dei lavori più celebri e più amati di Steve Reich, Tehillim (1981): l'ha pubblicata qualche settimana fa a scopo didattico Boosey & Hawkes, in occasione del compleanno del Maestro.
14 novembre 2020
Pensato e realizzato all'epoca di True False, e con esso in perfetta continuità, esce il nuovo eccellente Negativland, se possibile ancor più denso di interrogativi: The World Will Decide.
The mirror image sequel to last year’s True False, The World Will Decide turns the focus away from our very human inability to accurately define reality, and towards the technologies attempting to do a better job at it. But if sorting true from false seemed like a full time job back when all we had to keep track of was our own minds, life alongside the machines built to connect us only seems to multiply the uncertainties. On this album those uncertainties are made almost deliriously danceable: a netweb of densely sampled voices melting speech back down into music and back again, into what we can all agree are the real questions. Did that firefly really land on your finger? Is your food online? Does this app connect you to people, or replace them? Who owns your replica, and why are humans the ones now failing the Turing test? What’s entertaining about survival?
13 novembre 2020
Ora che Kato Hideki li ha messi assieme - con un paio di aggiunte - sembrano quasi un album: sono i Singles in Mono di Plastic Spoon pubblicati uno al mese nell'arco dell'ultimo anno, in intesa con Karen Mantler, Doug Wieselman e Shahzad Ismailey.
https://katohideki.bandcamp.com/plastic-spoon-singles-in-mono
12 novembre 2020
Nel quinto volume di Vulneraries David Garland e il figlio Kenji incontrano Pamela Sitckney, accogliendo le aeree sonorità del suo theremin nelle cangianti trame prodotte dal loro sistema domestico - sintetizzatore modulare e chitarra a dodici corde - a beneficio della cara Anne: "Pamelia happened to be near my home in the Hudson Valley of New York State in June, 2019, during my wife Anne’s cancer treatments. As we’ve documented in the other volumes of Vulneraries, my son Kenji and I made music together during that period to help Anne and ourselves cope with what she was going through. While Anne rested and listened upstairs, Pamelia plugged her theremin into the connection between my modified 12-string guitar and Kenji’s modular synthesizer array so that both she and Kenji could resonate my strings, Kenji could influence and extend the guitar and theremin sounds, I could help color the timbres, and a unique musical interaction among the three of us became possible."